Varese – Nei suoi dipinti rappresenta stanze abbandonate dove la luce è la protagonista principale; danza illuminando antichi pavimenti arabescati, crea affascinanti ombre e invita il visitatore a ricordarsi che il tempo è un inganno. Con la personale Senza Bussare Matteo Massagrande inaugura, dal 23 marzo, alle 11, alla galleria Punto sull’arte negli spazi della sede di viale Sant’Antonio (Casbeno).

Il titolo prende spunto da un verso del poeta ungherese Jòzsef Attila, «Quando ti amerò, potrai entrare da me senza bussare», a indicare come nelle stanze dipinte da Massagrande si entri in assoluta libertà, senza costrizioni, con piena facoltà di meravigliarsi di un particolare, di un colore, di un oggetto. In mostra si potranno ammirare diciotto nuovi lavori di vario formato che rappresentano con i soggetti più amati, gli interni lambiti dal primo sole, le verande come occhi sull’azzurro del mare, un corpus di opere racconta la Grecia, le sue luci e i suoi odori, le macchie di verde intorno alle case, il rampicante davanti all’ingresso. Un paesaggio quasi magico, riprodotto in modo superbo grazie a una lunga e raffinata ricerca coloristica, diventata con il tempo quasi un cimento filosofico.

Tra i maggiori esponenti della nuova pittura figurativa italiana, il suo linguaggio sintetizza mirabilmente la lezione dei grandi maestri fiamminghi e veneti e quella delle più moderne ricerche figurative, con un occhio sempre rivolto ai suoi “idoli” Pieter de Hooch e Van Eyck, e a Balthus e Chagall, da cui ha mutuato i segreti della luce.

Si legge nel testo critico della mostra: «…Per Massagrande ciò che dà vita a un quadro è un particolare stato d’animo, quasi un brivido, non l’emozione del momento. “Non ho mai voluto “fermare l’attimo”, come usava nella pittura parigina dell’Ottocento, che fissava l’istante e rappresentava l’immobilità, vorrei invece che il moto diventasse eterno. I miei sono attimi enfatizzati, nei quadri tesso l’elogio della quotidianità, della normalità. «Ogni giorno mangiamo il pane, e ogni giorno ci sembra sempre nuovo, così croccante e fragrante, non ci abituiamo mai eppure lo gustiamo sempre: questo è ciò che vorrei per i miei quadri, dove non c’è una quotidianità ironizzata o trasformata in monotonia, ma la bellezza del conosciuto. Da bambino osservavo le stanze chiuse, si può dire le spiassi, oggi no, devono portare ad altro, altrimenti il quadro diventa una natura morta di seggiole e mobili».

La cultura è quando ci si accorge delle cose semplici, ama dire Massagrande, e la semplice complicazione delle sue tele ci invita a capire che in fondo, ciò che abita quelle stanze vuote e luminose, dove si può entrare senza bussare, non è che la nostra anima.

L’Artista sarà presente al Vernissage aperto al pubblico il 23 marzo dalle 11 alle 13. La Galleria rimarrà poi aperta dalle 14 alle 17. Un catalogo bilingue contenente testo critico di Mario Chiodetti e le immagini delle opere esposte, accompagna l’esposizione in calendario sino al 27 aprile. Orari: martedì – sabato: 9.30-17. * PH © Matteo Massagrande

Cenni Biografici

Matteo Massagrande nasce nel 1959 a Padova. Vive e lavora lavora tra la città natale e Hajòs, località ungherese. È uno dei maggiori rappresentanti della nuova figurazione italiana. È pittore, incisore e un profondo conoscitore della storia dell’arte antica e contemporanea. Inizia ad esporre nel 1973 partecipando a mostre collettive e a concorsi in tutto il Paese, dove ottiene fin da subito numerosi riconoscimenti. Oggi ha all’attivo più di cento mostre personali, sia in Italia che all’estero. Alcune sue incisioni sono entrate a far parte del Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze. Le sue opere si trovano in numerosi musei, chiese, collezioni pubbliche e private. Collabora con prestigiose gallerie italiane e internazionali. Tra i maggiori critici che hanno scritto sulla sua opera si ricordano: Pèter Fertöszögi, Marco Goldin, Roderick Conway Morris, Ermanno Olmi, Enzo Siciliano, Edward Lucie-Smith e Mario Rigoni Stern. Tra le mostre personali si segnalano Di Volta in Volta alla Galleria PUNTO SULL’ARTE nel 2017, Canto dolente d’amore (ultimo giorno di Van Gogh) presso la Basilica Palladiana a Vicenza nell’ambito della grande rassegna Van Gogh. Tra il grano e il cielo (2017), la mostra In my room: artists paint the interior 1950-NOW, presso il The Fralin Museum of Art, Università della Virginia, Charlottesville negli Stati Uniti (2018) e Attorno a Van Gogh ai Musei Civici Centro San Gaetano a Padova (2021). Nel 2023 le sue opere sono state esposte nella storica collettiva <20 15×15 20×20 della Galleria PUNTO SULL’ARTE. Le sue opere sono una presenza costante nelle più importanti fiere di settore, da ArteFiera Bologna in Italia a ArtMiami negli Stati Uniti. Vive e lavora tra Padova e Hajós (Ungheria).