Piero Giunni, Figura nelle stoppie,1988 - OlioPiero Giunni, Figura nelle stoppie,
1988 – Olio

Sembrano essere quasi infinite le chiavi di lettura nel mondo dell'arte di tutti i tempi sul tema del paesaggio. Tante interpretazioni quante sono le possibilità dell'ambiente naturale o trasformato da mano umana di combinarsi con cielo, acqua, montagne o valli, strade e altre infrastrutture. Il tema del paesaggio ha avuto fortune alterne: prima considerato genere minore, poi elemento indispensabile per la narrazione di gesta e passioni, ed ancora genere autonomo e sperimentale, diviene oggi scenario idoneo a racchiudere passioni letterarie e coinvolgenti o addirittura un affascinante mezzo di interpretazione dalla poetica degli stati d'animo. A Tradate un'ampia rassegna indaga questo tema vastissimo, riunendo dal 5 al 27 febbraio, negli spazi Arte Frera di via Zara, le opere di molti artisti del Varesotto. La mostra, intitolata "Attenta-mente al Paesaggio" e curata da Giovanni Beluffi, verrà inaugurata sabato 5 febbraio. Presenta l'esposizione Clara Castaldo che firma anche un testo introduttivo nella brochure di presentazione della mostra.

Nelle opere in mostra, compaiono le diversissime interpretazioni di Aldo Ambrosini, Antonio Pizzolante, Piero Cicoli, Piero Giunni, Silvio Zanella, Gimmi Longhi, solo per citarne qualcuno. E se talvolta il paesaggio può trasformarsi in grande pagina di osservazione della realtà oggettiva, liberata da ogni fine morale o didascalico, altre volte può succedere che le vedute sulla natura diventino puro pretesto per composizioni astratte o espressioniste dove vengono forzate inquietudini, estasi, meditazioni. Tante chiavi di lettura artistica, dunque, quanti sono i paesaggi sulla crosta terrestre e dentro l'animo umano.