"L'inferno è già quì. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e sapere riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio".
Fa strano iniziare un pensiero con questa frase di Italo Calvino.
Eppure, basta sfogliare i giornali, camminare per strada e guardarsi intorno per avere il sospetto che l'inferno davvero si sia fatto strada anche qua in terra.
Il fiato si fa corto, la vista miope.
C'è allora un gran desiderio di nuovo.
Non di lieto, di "zuccheroso" o di felice. Ma di nuovo.
"Nuovo", "Novità", "discontinuità" se preferite, sono le parole che in questi giorni si sentono di più. Ad ogni angolo della strada.
Non ci si può più adattare o accontantare di andare alla deriva, di sbuffare, di essere "ridotti".
Ecco, il desiderio di un libro nuovo, di un impegno o di un'idea nuovi che spazzino via quell'aria oppressiva, di tenebra, di atmosfera cupa. 
A voi tutti l'augurio di trovare, incontare, vivere, scrivere qualcosa di Nuovo.

Davvero, auguri di Buon Natale!