Un'opera dell'artista
Un'opera dell'artista

Giochi di forme – Quattro le opere realizzate appositamente per l'esposizione alla Casa Bioecologica di Busto Arsizio. L'artista in questione è Eugenio Cerrato di Oleggio, proposto dalla curatrice Cristina Moregola per il pubblico bustese. Le sue opere si impongono all'osservatore per le superfici monocrome, rosse, gialle, blu o nere, e per l'unicità delle loro forme. Con straordinaria abilità, infatti, l'artista conferisce al legno forme inconsuete, dal taglio preciso e geometrico. Le sue sono opere appese alle pareti, ma le loro caratteristiche le rendono più simili a sculture: operando sia su superfici piane, sia su forme articolate, Cerrato applica su monocromie di fondo, oggetti d'uso quotidiano, come cavi di metallo, rubinetti, martelli, conferendogli significati altri, rispetto alla loro natura.

Atmosfere sospese – Gli oggetti utilizzati dall'artista, infatti, sono disposti in maniera tale da generare delle tensioni di forza, materialmente verificabili, bloccate in un attimo infinito di sospensione. Quello che l'artista mette in scena, dunque, è un complesso e delicato gioco di equilibri tra il rigore delle forme, che sembrano dialogare tra loro in maniera spesso speculare, e  l'inquietante indeterminatezza di tensioni che non sappiamo quanto ancora potranno reggere. Il tutto abbinato a una magistrale manualità con cui l'artista crea le sue opere, tale da renderle irriproducibili.

L'artista stesso confessa: "Sono giunto a questi esiti in maniera spontanea, provando ad applicare le tecniche di falegnameria, che ho acquisito in tanti anni di esperienza, alla ricerca artistica".

Tutto scorre –

Una ricerca, quella di Cerrato, che inizia negli anni novanta. La prima mostra è del 1997 e da lì l'artista non ha mai smesso di sperimentare nuove espressioni artistiche, dalla pittura alla scultura. "Scorrelarte", titolo curioso di questa mostra, fa infatti riferimento al continuo succedersi di tecniche e stili affrontati dall'artista in tutti questi anni e che lo hanno condotto oggi a questi risultati. In mostra alla Casa Bioecologica sarà inoltre presentato un sintetico ma esauriente percorso dei suoi recenti lavori, in cui Cerrato dà prova ancora una volta della sua originale creatività, condotta su un piano più giocoso, ma non meno riflessivo.

L'apriscatole che sorprende –
Prendendo a due mani la sfida lanciata da Fontana, l'artista tenta di svelare, in maniera ironica, cosa si cela dietro una tela bianca. Ecco che allora piccole finestrelle si aprono grazie all'aiuto di un apriscatole, rivelando sorprendenti verità: appaiono lettere di un alfabeto colorato, perle preziose, ma anche trappole, perché, come accade nel mondo reale, non tutte le sorprese si rivelano sempre piacevoli.

Rientrano in questa serie anche le opere "girotondo", realizzata con martelli e uova, l'"ovile" fatto di forbici aperte e pecorelle di cartapesta e "ideogramma", dove un ideogramma giapponese è rivoltato attraverso il consueto apriscatole, scoprendo, aldilà della tela, un tappo di coca-cola. Con spirito gioioso ed ironico, che da sempre caratterizza la sua arte, Cerrato trasforma con estrema abilità oggetti quotidiani in curiosi tentativi di aprire nuovi spiragli su nuovi mondi.


Eugenio Cerrato "Scorrelarte"

10 – 24 ottobre 2009
La Casa Bioecologica
viale Piemonte, 28
Busto Arsizio (VA)
Inaugurazione: sabato 10 ottobre 2009, ore 18.00
Orari: Lunedì 15,30/19,30; da Martedì a Sabato 9,00/12,00 – 15,30/19,30