Un set di scacchi degli anni '30Un set di scacchi degli anni ’30

Oltre il gioco – Gli scacchi, la cui origine è ancora dibattuta, non sono soltanto un gioco. Implicano tutto un mondo di memorie e costituiscono una grande metafora del confronto a due, del duello, dal piano dei giocatori trasferibile al mondo politico o alla relazione amorosa. Tale molteplicità si può cogliere nella mostra dedicata agli scacchi ospitata in una sala del Castello di Monteruzzo, a cura della Pro Loco, della Società Scacchistica "Città di Varese" e della A.MA.D., l'Associazione degli Amici di Masolino e Dintorni, che si occupa dell'assistenza ai visitatori.

Fortuna iconografica – L'esposizione conta materiale collezionistico inerente gli scacchi raccolto negli anni dal Signor Ferlito: scacchiere, pubblicazioni e soprattutto litografie del XIX secolo di ambito inglese e francese. Si tratta di immagini molto suggestive e anche argute, spesso con un doppio senso, tratte da dipinti illustri e a firma di autori molto noti nella loro epoca. Ad esempio, George Cruikshank (1792-1878), incisore e caricaturista inglese che fu tra
 gli illustratori di Dickens, e Jean-Louis Ernest Meissonier (1815-1891), pittore francese di genere storico.

L'illustratore Paul SharffL’illustratore Paul Sharff

Umorismo – Una sezione della mostra espone le vignette dedicate agli scacchi da Paul Sharff, illustratore di origine olandese da tanti anni residente a Cittiglio, con esperienze molto originali nel campo della grafica. Le sue immagini rivelano il lato umoristico del gioco degli scacchi, una sorta di "battaglia", trasferita a tavolino ma feroce come tutte le battaglie. Cosa non si farebbe per sconfiggere l'avversario! Il segno di Sharff è scarno e le sue scene intrise di un fine moralismo con effetto non immediato, ma da meditare. Tanto più efficace e pertinente, perchè l'autore gioca a scacchi e ha provveduto a illustrarli in più occasioni con fresca invenzione.

La Storia – Lo spunto storico non può mancare dal Palio di Castiglione: ecco quindi riesumato dagli annali del Borgo l'assedio del castello ad opera dei Milanesi nel 1161, all'epoca del Barbarossa. Una partita a scacchi in costume rievocherà l'avvenimento durante il Palio. Questa come le altre iniziative scacchistiche si devono alla Società Scacchistica "Città di Varese", che nella persona della sua presidente Maria Rosa Centofante è molto attiva nel proporre il gioco degli scacchi al di là di una ristretta cerchia. In palio, ad ogni partita, c'è la capacità di affrontare l'ignoto. Non è poco.