Uno degli ambienti della Villa di Lecco (sede dei Musei Civici)Uno degli ambienti della Villa di Lecco
(sede dei Musei Civici)

A casa dal Manzoni – Posta al secondo piano dell'antica dimora che fu del padre di Alessandro Manzoni, la Galleria Comunale d'Arte di Lecco espone al pubblico una selezione di opere facenti parte delle collezioni artistiche dei Musei Civici, ricche di quattrocento dipinti e di duemila incisioni.
Dopo le prime sale, dedicate ad opere di scuola lombarda del XVIII e XIX secolo, si arriva ad una notevole galleria di ritratti dell'Ottocento, alternata a grandi nomi come Giovanni Sottocornola, Giacinto Gigante o Giovan Battista Todeschini. Ciò che stupisce maggiormente – e che allarma – sono le inquietanti putrelle piantate contro il soffitto, sintomo di un restauro che non si può più rimandare. 

Nella sale successive, il Novecento è rappresentato da numerosi artisti premiati alla Quinquennale di Lecco, come Raffaele De Grada, Ugo Bernasconi, Angelo Del Bon, Umberto Lilloni, Orlando Sora.

Al di là dell'ennesima soglia si scorgono i volti inquieti e sfatti, firmati da Giancarlo Vitali, il "pittore testoriano"

Giancarlo Vitali, RisataGiancarlo Vitali, Risata

delle realtà interiori, del sangue e del piscio, della rissa peccaminosa, dell'omaggio a Velazquez. A Lecco si trovano lo spigoloso Farmacista Pirola, "anima grigia" replicata anche nel '92; la sghignazzante e sinistra Risata, il Ritratto di Pino Arrigoni, instupidito ed ingenuo bovino.

Seguono le opere di Alfredo Chiappori, Franco Alquati, Gianni Secomandi, Tino Stefanoni. La galleria che corre intorno al portico espone invece le opere di importanti artisti italiani contemporanei, donate nella manifestazione "Città di Lecco per l'Arte": Emilio Scanavino (bellissima la sua Piccola storia), Giò Pomodoro, Piero Dorazio, Gianni Bertini, Jiri Kolar e gli "spinosi sterpi" di Alik Cavaliere. 

Un'intera parete è occupata dall'irridente Ubu, color verde mela, di Enrico Baj. Poco oltre, Giancarlo Sangregorio ed Enrico Castellani. 
Nella cappella dove è sepolto il padre del Manzoni, una ballissima tela con l'Assunta attribuita a Carlo Preda.