Simona Zonca e Sergio ColomboSimona Zonca e Sergio Colombo

La prima mostra – E' stata inaugurata sabato 3 novembre la mostra antologica di Sergio Colombo e Simona Zonca, che prima di essere artisti sono grandi amici. E' stata opera di Luisa Oprandi, la presentazione artistica, che ha sottolineato l'importanza del sentimento dell'amicizia in questa esposizione, ma soprattutto nella volontà di realizzare manifestazioni culturali nell'antico borgo di San Fermo. "Inauguriamo con questa mostra un nuovo spazio espositivo, e non potevamo scegliere che due grandi persone, legate da un affetto che dura da anni nonostante la sentita differenza di età." -spiega Luisa- "diamo così importanza ad un aspetto fortemente umano".

Arte e poesia per il futuro – Lo spazio espositivo, davvero particolare, è legato ad una personalità varesina dedita all'arte qual era Enrica Turri Bonacina, scomparsa nel giugno 2005. I locali affacciati in una vecchia corte, sono stati restaurati e per volere di un gruppo di amici, tra cui la figlia dell'artista Patrizia Bonacina, dedicati a maestri e alle loro creazioni. "Questo è solo l'inizio, molti altri artisti esporranno in questi ambienti, a partire da Giampiero Castiglioni e Sandro Sardella", spiegano le responsabili del Gruppo Amici di San Fermo. Ma le idee che propongono per il futuro sono molte e di grande rispetto: "l'idea è di trasformare il borgo di Penasca, questo era l'antico nome di San Fermo di origine celtica, in una galleria d'arte all'aperto. La volontà è quella di dedicarsi non solo all'arte pittorica e scultorea, ma anche alla poesia. Sarebbe bello mettere dei pannelli con poesie sui muri del borgo, coinvolgendo così personalità artistiche diverse. Ne scaturisce un coinvolgimento di più realtà, ma soprattutto un accostamento tra l'arte, la tradizione e il nuovo". Tanto di cappello dunque a questo gruppo che nonostante sia formato da pochi membri riesce ad organizzare eventi di questo tipo; "il segreto è che ognuno di noi partecipa facendo quello che sa fare e non altro", spiegano gli organizzatori. Un buon modo questo per far rivivere un antico borgo spesso ricordato non per le sue caratteristiche storiche e artistiche.

Lo studio di Enrica Turri BonacinaLo studio di Enrica Turri Bonacina

Atelier d'artista – Si prova, entrando in questo nuovo spazio espositivo la sensazione di fantasia e creatività che ha ispirato per anni Enrica Turri Bonacina. I locali del vecchio atelier della pittrice varesina sono rimasti come li aveva lasciati. Molte le tele poste sugli scaffali e i materiali e strumenti di lavoro posti sul tavolo ancora impolverati. Lo studio è composto di tre piccole sale al piano terra del vecchio rustico; una di queste, dotata di camino, ha un particolare soffitto con un doppio arco decorato in gesso. E' in questo ambiente che è stato lasciato com'era il cavalletto dell'artista e i colori per dipingere.

Due storie artistiche – Questi ambienti hanno avuto l'onore di ospitare due ben noti artisti. "Simona Zonca è una giovane pittrice e nonostante ciò già affermata artisticamente" – dice Luisa – "riconoscibile per i suoi colori accostati in modo da dare un forte impatto emotivo. Simona usa il colore come strumento per dare voce ai sentimenti". La novità proposta dall'artista sono degli esempi grafici, di piccole dimensioni; "I disegni di Simona sono nati tutti dalla capacità di avere interiorizzato le forme delle cose", continua Luisa. Per quanto riguarda il più affermato pittore varesino la critica dice: "Sergio Colombo possiede un'originalità artistica che si è mantenuta tale. In un'opera come Il Torrente Margorabbia a Ghirla, ritroviamo degli elementi simili ad opere di ultima creazione". Sono presenti in mostra anche esempi di ritrattistica come il trittico dedicato al figlio Luca; proprio in relazione a tale opera Luisa dice che "è un esempio di produzione immediata; caratteristica evidente in più opere di Sergio Colombo". "Osservando i quadri dei due artisti vicini, inizialmente sembra essere di fronte ad un confronto ossimorico, ma osservando meglio, nonostante l'evidente diversità delle opere, il tutto sembra fondersi grazie alla forma unica dell'amicizia".