Innocente Salvini è un artista singolarissimo nel panorama italiano. Pur non avendo mai viaggiato ed essendosi rivelato, nel corso della vita, radicatamente stanziale, nella sua pittura si nota un magistrale aggiornamento alle avanguardie; in particolar modo una spiccata attenzione verso il mondo tedesco di Die Brücke (1905), quello francesce dei Fauves (1905), e il gruppo dei Sei di Torino (1928).

Salvini con essi non condivide le tematiche sociali o l'esaltazione della forza dell'arte primitiva, ma il particolare uso della luce (o meglio, nel suo caso, del controluce) e del colore.
Nelle sue opere, inoltre, vi è un'acutissima sensibilità, un'equazione la cui soluzione spiega il mistero ritratto, l'effetto soffuso, le virate di sfumature improvvise.

Il colore, così vivido e dirompente, "crea" il sentimento: gioia, malinconia, raccoglimento, contemplazione. E ancora, ammanta i contorni, facendoli scomparire.
I soggetti hanno una sfumatura differente, lo stesso sentire malinconico o gioioso si vela di stupore o incertezza.
I personaggi e i luoghi diventano attori semplici, che si travestono di colore e luce: ogni "mamma" e ogni "mulino" nonostante sia sempre e intimamente se stesso, immutabile nel corso del tempo e delle opere, ci invita a riflettere sul momento e sul sentimento dell'attimo. 

In questo Salvini è un espressionista: attori feriali e "di roccia" acquisiscono la loro espressività e singolarità solo con luce e colore.

Innocente Salvini, un Espressionista Italiano
Dal 21 settembre al 3 novembre
Laveno, Galleria d'arte Ottonovecento, Lungolago De Angeli, 6/A
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 15.00 alle 19.30
sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30
Info.: 0332.66.98.80 – 328.221.86.85
Email: 89cento@alice.it