Flavio ArensiFlavio Arensi

Bilancio in crescita – "Sono molto soddisfatto della stagione di SALe appena conclusa", esordisce così il direttore artistico di SALe (Spazi Arte Legnano) Flavio Arensi. E davvero ha motivo di essere felice visto l'andamento crescente delle sue proposte espositive. L'ultima edizione ha registrato 13.630 visitatori mentre le tre mostre appena concluse hanno registrato 5000 presenze ciascuna, per un totale di 15.000 visitatori.
"Sono soddisfatto perché abbiamo confermato l'affluenza di pubblico, pur con il biglietto a pagamento, e una straordinaria vendita dei cataloghi", continua Arensi, "da questo ultimo punto di visto la collaborazione con Allemandi ha migliorato la qualità del prodotto editoriale".

Proposte di rilievo –
"Di fatto abbiamo riportato all'attenzione nazionale un autore come Matta, almeno da dieci anni non più presente in mostre monografiche" continua il critico. Di grande interesse anche la mostra sugli Uomini Rossi di Aligi Sassu "il lavoro fatto sugli anni formativi di Sassu è stato sorprendente perché ha spiazzato molti studiosi, che poco conoscono questa stagione straordinaria del maestro milanese, senza contare che da tempo a Legnano cerchiamo di presentare gli artisti con inediti e cose spesso mai viste". In linea con le altre edizioni anche in questa Legnano ha deciso di promuovere l'arte giovane invitando ad esporre il giovane fotografo milanese Enrico Savi. Interessante la sua mostra I Luoghi dell'immaginario che ha proposto la particolare visone della realtà in bianco e nero immortalata dall'obiettivo di Savi. "Siamo molto soddisfatti anche della mostra del giovane fotografo Savi, che ha trovato il sostegno del più importante storico della fotografia italiana, Italo Zanier: significa che stiamo lavorando bene" continua Arensi.

Palazzo Leone da PeregoPalazzo Leone da Perego

Fiducia nei giovani – Ma il critico d'arte ha un altro motivo per esser contento, è riuscito, con coraggio, a mettere insieme un gruppo di giovani critici coi quali ha già iniziato a collaborare. "l'ultimo motivo per essere soddisfatto è forse quello che mi tocca maggiormente, ossia l'aver iniziato a impostare un gruppo di giovani critici chiamati a confrontarsi coi grandi maestri, partecipando della cura di una mostra, scrivendo i testi introduttivi" spiega Arensi "l'Officina del SALe (così si chiama il gruppo) mi auguro sia una esperienza esportabile da Legnano, e comunque un modo di intendere la critica d'arte in maniera nuova non rigida e schematica. Mi spiace solo una cosa, il progetto della mostra di Sassu era nato con Riccardo Prina; la sua assenza si sente".