Interno chiesaInterno chiesa

Tratti di storia – Un edificio storico per il paese di Schianno; una chiesetta, ancora oggi elemento distintivo nelle strette strade del centro. Della chiesa dedicata ai Santi Cosma e Damiano, si hanno già notizie intorno all'anno mille; successive stratificazioni non hanno intaccato più di tanto la struttura originaria. Alberto Moiraghi, studente dell'Università degli Studi di Milano, curricula Storia dell'Arte, ha scelto questa chiesetta come argomento di studio per la tesi triennale, che discuterà con il docente Giovanni Agosti. Il giovane è ancora nella fase di studio e ricerca, ma partendo dall'edificio storico arriverà ad analizzare gli apparati pittorici all'interno. Un contributo importante per ricostruire le vicende del luogo, grazie alla passione del giovane abitante proprio a Schianno.

Pozzobonelli e gli altri – "Ho inizialmente cercato notizie storiche negli archivi della Parrocchia e a Milano, alla Sovrintendenza dei Beni Architettonici, Paesaggistici e Pittorici – spiega lo studente – rintracciando le varie visite pastorali. La più antica risale al 1755, quando il Cardinale Pozzobonelli fornisce una descrizione dell'edificio, che, ad oggi, non sembra essere cambiato più di tanto. L'impianto originario è quasi certamente da collocare intorno al 1000".

Immagine di CristoImmagine di Cristo

L'interno – L'edificio, ad aula unica, presenta un impianto a croce latina. All'interno della Chiesa sono visibili tre importanti affreschi a tema sacro, risalenti al XV – XVI secolo. "Il polittico nella navata della chiesa presenta un nucleo principale con 'Madonna in trono con Figlio', 'San Sebastiano e Sant'Antonio Abate'. A fianco ci sono altre figure di Santi, ancora da verificare attraverso studi e confronti iconografici". Gli affreschi continuano nel presbiterio dove è riportata una 'Crocefissione con Cristo e San Giovanni Evangelista e la Vergine'. E ancora un 'Imago pietatis con Vergine e Santa Caterina d'Alessandria'. "Sto svolgendo confronti stilistici di questi affreschi con quelli in altre 12 chiese del territorio, tra cui Santo Stefano a Bizzozero e Santa Caterina ad Erbamolle, Azzate. E' possibile che tali lavori pittorici siano stati eseguiti dalla Scuola di Galdino da Varese, anche se è ancora tutto da accertare. Un dettaglio curioso da indagare è il manto di colore bianco, inconsueto dal punto di vista iconografico, della Madonna nella scena della deposizione".

I restauri – Il patrimonio pittorico conservato all'interno dell'edificio, verrà a breve restaurato. Realtà promotrice dei cantieri che stanno interessando gli edifici sacri del comune di Gazzada-Schianno è ancora una volta la Pro Loco. "Abbiamo ottenuto un finanziamento dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto – spiega il Presidente Angelo Carabelli – oltre ad un sostegno dalla Provincia e da altre realtà". Nei prossimi mesi, a dirigere i lavori sarà Arkè, la società di restauro varesina già autrice del cantiere nella vicina Chiesa dell'Assunta a Gazzada. "Si interverrà nello specifico sugli affreschi – spiega Umberto Brianzoni di Arkè – sui quali già anni fa abbiamo compiuto dei rilievi stratigrafici". Sia dalle ricerche stese dal giovane studioso che dalle dichiarazioni dei restauratori, si evince che non sono mai stati eseguiti in passato interventi di restauro di alcun tipo. Come scritto nella perizia tecnica dei lavori, 'gli affreschi presentano tutta una serie di elementi di degrado, riconducibili sia agli effetti dell'umidità sia a probabili dissesti murari, complici in questo caso le diverse 'ristrutturazioni' architettoniche che il complesso ha subito negli anni. In particolare si notano sollevamenti della materia pittorica, abrasioni, più o meno estese, che evidenziano certamente problemi di coesione, sia a livello di manto cromatico, sia a livello di intonaco'. Continua Brianzoni: "ci siamo occupati, tempo fa, del restauro dei due dipinti su tela, di fine '600, raffiguranti i due santi, rinominati poi Cosma e Damiano in relazione alla loro collocazione nella Chiesa".

'Crocifissione''Crocifissione'

Sotto sotto – "Dai rilievi fatti nella scena della Crocifissione, sono fuoriuscite frammenti pittorici di cornici precedenti a quelle visibili – spiega il restauratore – con alcuni motivi geometrici, a riprendere quelli del polittico". A confermare il fatto, Alberto Moiraghi ha rintracciato una visita di San Carlo Borromeo del 1560 in cui richiedeva il rifacimento delle cornici. "E' per questo motivo che le cornici del polittico sono originali, mentre quelle delle altre scene sono posticce, risalenti al 1600 circa", specifica il giovane. Per quanto concerne l'interno della chiesa, è stata eseguita, tra il 2006 e i 2007, una ridipintura monocroma giallo tenue, sull'intero perimetro, interrotta da un alto di zoccolo di colore grigio chiaro.

Curiosità sulla torre campanaria – "Ho trovato documenti divertenti – spiega Alberto – durante le ricerche. Questi descrivono le vicende del campanile; all'interno di questo è stata collocata nel 1920, un serbatoio per l'acqua. La torre è stata successivamente completata nella sua altezza; ad oggi quindi la sezione originaria si conclude al primo piano. La struttura è stata quindi consolidata con un'armatura di cemento armato. La richiesta della cisterna era stata avanzata da una società di acquedotti di Gazzada-Schianno; folta la corrispondenza ritrovata in merito, tra questa società e il parroco del tempo. Varie vicende hanno segnato il campanile, ma la storica cisterna è stata utilizzata solo dagli anni venti agli anni '50 del secolo scorso".