Susanna Pozzoli, PassatoProssimo#12, 2011Susanna Pozzoli, PassatoProssimo#12, 2011

Bisognerebbe tornare agli inizi del Novecento quando l'immagine (ma anche solo l'idea) della donna ossessionava le fantasie pubbliche e private catalizzando l'attenzione di scrittori, pittori e scultori. Musa ispiratrice e femme fatale, rappresentava la temibile fusione tra la Grande Madre procreatrice e la terribile divoratrice, colei che viveva in armonia con la Natura e manteneva vivo l'antico potere femminile di vita e di morte. Oggi questo inscindibile binomio è stato cancellato dall'oppressione e dalla violenza che tormenta la donna, che la prevarica e la discrimina, costringendola a una posizione subordinata rispetto all'uomo. «Se nella memoria pura – scrive la curatrice e gallerista Silvia Agliotti – è registrato tutto ciò che accade, compreso ciò di cui non abbiamo consapevolezza, vi è inclusa anche la violenza verbale e simbolica, anche se non fisica, che qualunque donna in una qualunque giornata di qualunque luogo ha inevitabilmente, almeno una volta nella vita, subito». Un grande contenitore di esperienze, gioie e dolori che nessuno potrà mai cancellare. Mnemosine, il titolo di questa collettiva "in rosa", deriva infatti dal nome di una figura della mitologia greca, personificazione della memoria e del ricordo.

Fino al 24 novembre a Gli eroici furori si possono ammirare le opere di quattro artiste – Cinzia Fiorese, Susanna Pozzoli, Melissa Provezza, Ketty Tagliatti – diverse per poetica e generazione che mostrano al pubblico, "al di là di ogni rappresentazione", la loro autenticità e la forza del proprio lavoro. La Fiorese incide sul plexiglass dei delicati ecosistemi in cui le silhouette di insetti – farfalle, libellule, grilli e falene – si intrecciano con le ombre di foglie, fiori e piante, dando origine a uno scontro tra flora e fauna. Altrettanto liriche le fotografie della Pozzoli che fotografa e congela nel tempo i resti di un'antica impresa di famiglia nata nella seconda metà dell'Ottocento: i suoi scatti danno voce ai muri, alle scale, alle porte e alle finestre di luoghi abbandonati ma ancora carichi di ricordi e testimonianze umane. Quest'aura di sospensione si ritrova nelle opere della Provezza; le sue bambine, figure fragili ed eteree, perdono lentamente consistenza fondendosi con gli sfondi monocromi dove emergono interventi in metallo, gomma e chewing-gum, unici elementi in cui si condensano le vicende di molestie subite. La mostra si chiude profeticamente con l'enorme rosa cucita e dipinta a mano dalla Tagliatti. All'interno delle pieghe rigate di questa morbida trapunta si nascondono piccoli spilli di metallo acuminato pronti a punire il tocco di qualche inopportuno visitatore. Un semplice fiore, simbolo di amore e purezza virginale, ma anche di martiri e tormenti, che sembra sussurrare "non c'è rosa senza spine"…

Mnemosine. La forza del femminile
Fino al 24 novembre 2012
Gli eroici furori Arte Contemporanea
Via Melzo, 30 Milano
tel. 02 3764 8381
cell. 347 8023868
http://www.furori.it/