Tutti presenti al grande evento: autorità politiche tra Regione Lombardia, Provincia e Comune di Varese, rappresentanti della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, della Sovrintendenza ai Beni Culturali, della Diocesi di Milano, molti giornalisti e alcuni "infiltrati", conservatori di musei, restauratori e docenti.

Lo spazio riservato per l'inaugurazione è l'atelier, dove campeggia il gesso a grandezza naturale della porta centrale del Duomo di Milano, con la sua mole baciata dal sole. Di fronte ad essa, il tavolo dei relatori, ricoperto da una candido tovagliato. 

Un'immagine che suggerisce la mensa di un altare di fronte ad una delle più belle pagine d'arte sacra del ‘900, conferendo una carica spirituale a tale agognato appuntamento culturale. Il primo relatore è stato Mons. Gianni Zappa, Presidente della Congregazione dei Conservatori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana che, pur sottolineando l'apertura parziale della Casa‐Museo, ne evidenzia l'importante significato, confermando la sensibilità della Biblioteca Ambrosiana per i tesori affidatile e sostenendo che l'investimento in atto vuole essere lungimirante. 

A seguire il bell'intervento emozionato, ma al tempo stesso spontaneo dell'Assessore Regionale Cristina Cappellini che ha affermato con gioia la restituzione di un gioiello alla sua comunità, un gioiello al tempo stesso artistico e umano, che andrà ad arricchire il valore del Sacro Monte di Varese, già bene Unesco in prospettiva di Expo 2015. Infine ha preso parola l'Ing. Giuseppe Battaini, da anni Presidente della Fondazione Pogliaghi, che ha tracciato un completo profilo dell'artista. 

Agli interventi "di rito" è seguito quello della Dott.ssa Isabella Marelli, Sovrintendente di zona, che ha tracciato brevemente le modalità operative, basate principalmente sulla messa in sicurezza del materiale non ancora restaurato e sulle scelte espositive delle opere d'arte e degli oggetti della collezione, in parte desunte da prezioso materiale fotografico. Dietro le "quinte" abbiamo infine intervistato una voce "operativa" fautrice di questo evento: l'Arch. Elena Fontana che ha ribadito la fase di start‐up della riapertura della Casa‐Museo. Si è operata finalmente una inventariazione completa (ad eccezione delle stoffe) delle oltre 1500 opere della collezione. 

L'allestimento è in divenire e non sarà mai corredato da cartellini didattici riferibili alle singole opere. Sarà unicamente allestito all'interno di ciascuna sala un pannello corredato da una fotografia d'epoca e descrittivo degli oggetti presenti. Al termine della presentazione, arricchita da alcuni momenti di brevi visite guidate condotte da "esperti in materia", gli invitati sono stati liberi di aggirarsi attraverso quelle che Ragghianti definì "stanze caleidoscopiche" per inebriarsi di secoli di storia dell'arte: dall'antico Egitto alla classicità romana, dal puro Rinascimento al Barocco più sfarzoso.