Un prezioso gruzzolo di monete gallaratesi alla ribalta – Un frammento di archeologia nostrana trova spazio nella letteratura numismatica internazionale, su una rivista di gran pregio, come "The Royal Numismatic Society of London". Si tratta di un gruzzolo di 51 monete emerse nel 1929 durante dei lavori edili in Gallarate, in località Madonna di Campagna: studiate all'epoca del ritrovamento da Padre Mastalli, sono state ora pubblicate dallo studioso Pierluigi Debernardi.

Spesso in archeologia si parla di tesoretti, o ripostigli monetali: ma cosa sono? si tratta di veri e propri gruzzoli di monete (o altri oggetti preziosi, come nel caso del ripostiglio di Arcisate) che venivano nascosti per i più vari motivi: o per essere protetti, nel caso di condizioni esterne poco sicure, come le invasioni, o a scopo "propiziatorio", nel caso di fondazioni di nuovi edifici, soprattutto religiosi.

Le monete di Gallarate sono soprattutto di età repubblicana ed inizio imperiale. Sono anni importanti per Roma e anche per il nord Italia (la cosiddetta Cisalpina): si sta concludendo il processo di romanizzazione che vede l'integrazione fra Celti e Romani, è il periodo in cui le terre della Pianura sono divise tra i veterani di Cesare. La presenza di due denari dell'imperatore Augusto ancora poco usurate lascia supporre che le monete vennero deposte nei primi decenni del I secolo d.C. Molto interessante anche la località del ritrovamento: la frazione Madonna in Campagna si trova lungo la strada che collegava l'antica Gallarate con Milano. Si tratta di una strada attestata almeno dall'epoca romana, che mantenne una grande importanza anche nei secoli seguenti.

Ma vediamo da vicino le monete: tutte in argento, di fattura pregevole, ricche di raffinate raffigurazioni, su recto e verso. Alcuni esemplari si distinguono infatti per la presenza della quadriga di cavalli, altri delle insegne militari con aquila, altre monete ancora presentano i simboli legati al rito, come il lituo (bastone ricurvo).
L'importanza delle monete, inoltre, va oltre gli elementi decorativi: esse raccontano i traffici commerciali, le vie del denaro. In particolare quelle provenienti da tesoretti o da contesti abitativi sono una testimonianza diretta delle monete che circolavano, che passavano di mano in mano. Altro contesto di provenienza, molto frequente, è l'ambito funerario: nelle sepolture di epoca romana era tradizione inserire una moneta, posizionata sulla bocca del defunto. Si tratta del cosiddetto obolo di Caronte, ovvero il pedaggio da pagare a Caronte, demoniaco traghettatore delle anime, per poter avere accesso al mondo dei morti.