Santa Maria Foris PortasSanta Maria Foris Portas

Passione e studio – Un incontro per scoprire la storia di uno dei più affascinanti e misteriosi cicli d'affreschi bizantini. La piccola chiesa di Santa Maria Foris Portas, gioiello del Seprio, sarà oggetto della conferenza che si terrà lunedì 23 febbraio presso la sede di Varese Corsi tenuta da un appassionato di storia dell'arte Medievale, l'ingegner Carlo Martegani ex preside dell'Istituto Statale di Istruzione Superiore "Città di Luino-Carlo Volontè". Una passione, quella per il Seprio, che Martegani coltiva fin da bambino quando trascorreva le sue giornate tra i boschi di Castelseprio; il padre è infatti originario del piccolo comune sede dell'importante parco archeologico. Alla passione si aggiunge una frequentazione importante con il professor Bognetti, responsabile del ritrovamento degli affreschi all'interno della chiesetta nel 1944.
Il primo a trovarsi però di fronte alle decorazioni bizantine fu il prof. Morassi, inviato dalla Soprintendenza nel 1934 a fare un sopralluogo presso la chiesa: questa è diventata poi la data che segna ufficialmente la scoperte delle pitture di Castelseprio. Il Bognetti ebbe la gioia di reintravedere le pitture in quell'abside superstite ne l '44 e in collaborazione con il Chierici ed il De Capitani D'Arzago iniziò subito il ben noto lavoro di studio e di restauro dell'edificio dedicandosi in prima istanza alla rimessa in luce del ciclo di dipinti.

Partic. di un affrescoPartic. di un affresco

Una storia da scoprire – Martegani illustrerà la storia della chiesa, la sua architettura e con l'ausilio di immagini video porterà il pubblico alla scoperta del vero tesoro contenuto all'interno del piccolo edificio sacro: gli affreschi realizzati prima del Mille da un ignoto maestro bizantino e pervenuti fino a noi. La scoperta di questi affreschi, vero capolavoro dell'arte altomedioevale, è stata lievito per numerosi studi e approfondimenti. Al di là del grande problema dell'esatta datazione per quest'opera d'arte, collocata dal Bognetti in piena età longobarda, Alberto De Capitani D'Arzago conclude il suo puntuale studio con queste parole: "gli affreschi di S. Maria, oltre che un capolavoro in se stessi, costituiscono un anello di congiunzione ed un pilastro: un lume insperato che rischiara le ombre della più profonda lacuna, i secoli chiave delle arti del nostro passato".
Gli affreschi superstiti alle ingiurie del tempo e dell'oblìo umano rinvenuti casualmente dal Bognetti rappresentano scene della vita di Cristo che si ispirano, pare, ai Vangeli Apocrifi; parte dell'incontro volgerà proprio sulla descrizione iconografica ed iconologica delle suggestive pitture tuttora visibili.

La conferenza promossa dalla Società Dante Alighieri si terrà lunedì 23 febbraio nella sede di Varese Corsi (Piazza Motta 4, Varese) a partire dalle ore 16.30.