Quattro tempere su carta del pittore ottocentesco Carlo Bossoli, provenienti dai Musei civici di Varese, sono esposti alla mostra “Viaggio nei Giardini d’Europa”.

Il tema del viaggio che ha contribuito a creare il mito del “Grand Tour”è il fil rouge che lega quest’arte che nel tempo raggiunge risultati straordinari.

La mostra, ripartita in dodici sezioni, propone dipinti, disegni, modelli lignei e altri oggetti che  illustrano giardini celebri dal Cinquecento agli inizi del Novecento : progettisti come André Le Nôtre, aristocratici come il principe de Ligne, eredi al trono come i Conti del Nord, paesaggisti come Fredrik Magnus Piper o Francesco Bettini, pittori come Hubert Robert o Honoré Fragonard, scrittori come Wolfgang Goethe, Stendhal o Henry James, giardinieri come i fratelli Roda viaggiano per il continente delineando con le loro descrizioni di viaggio, i loro progetti, i loro dipinti una vera e propria “storia del giardino”.

Il panorama dei giardini d’Europa, lo sviluppo del gusto, i luoghi più famosi ma anche quelli minori e magari scomparsi ma ugualmente importanti per la storia dei giardini viene ricostruito affrontando temi come l’affermazione di un modello di giardino italiano nel corso del ‘500, la diffusione del giardino francese, l’affermazione del giardino paesaggistico.

Ma veniamo ai nostri dipinti, che, come ci illustra Daniele Cassinelli, direttore dei Musei Civici di Varese, facevano parte di un gruppo di dieci tempere dedicate da Bossoli ai giardini della villa Litta di Lainate. Vennero donate nel 1977 dal notaio Bonazzola e fino all’inizio del Novecento appartenevano alla collezione di Henry Prior. Le opere erano giunte per eredità da Isolina Prior che ava sposato il duca Antonio Litta Visconti Arese, noto esponente della famiglia che era proprietaria della villa intorno alla metà dell’Ottocento e che aveva incaricato Bossoli di eseguire le dieci tempere. La riscoperta dei quattro guazzi di Varese è stata fondamentale per ricostruzione del complesso di villa Litta a Lainate, di cui essi sono indubitabilmente una testimonianza d’eccezione, immortalando l’aspetto della zona dei giardini, con i celebri giochi d’acqua.

Carlo Bossoli, (1815-1884) nativo di Lugano si trasferì ad Odessa con la famiglia ma viaggiò per tutta l’Europa. Esecutore rapido e infaticabile, oltre alle scenografie e decorazioni d’ambienti, il Bossoli trattò la figura e quello che sarà il tema a lui più congeniale, la veduta panoramica, fin da subito preferendo la pittura a tempera. Si rese noto con i “cosmorami”, grandi vedute panoramiche di Odessa, da guardarsi entro una specie di camera ottica, che egli chiamò “vedute ottiche”.

Cristina Pesaro