Pierre EmilioPierre Emilio

L'equilibrio su di un filo – Com'è difficile trovare e stare in equilibrio di questi tempi! La parola precarietà che regna sovrana nei discorsi quotidiani di tanta gente comune e meno comune, riassume la condizione dell'uomo moderno, ma in fin dei conti dell'uomo di sempre: in perenne sospensione come su di un filo teso tra due grattacieli, su cui ad ogni passo ci si deve riequilibrare. La mostra prende spunto da una storia reale, quella di Philippe Petit, giocoliere e funambolo che ristabilisce la propria posizione sul filo non tanto per lavoro, quanto per cospirazione: funambolo illecito ha fluttuato senza permesso tra le torri di Nôtre-Dame a Parigi e tra le Twin Towers, come in posti estremi a tutte le latitudini, disobbediente ed eversivo sin da ragazzo, è stato arrestato 500 volte per borseggi e funambolismo sregolato. Nonostante ciò la sensazione del vuoto e il desiderio di equilibrio sono diventati parte fondamentale della sua esistenza da essere oggetto di trattati che gli sono valsi l'ammirazione del pubblico e di grandi pensatori mondiali, come Norman Mailer, Werner Herzog e Paul Auster.

Dalla parte dell'arte – Da Petit agli artisti invitati da Milli Gandini ad esporre nel suo spazio il passo è breve. L'arte, che sia quella delle evoluzioni di un funambolo o che quella di un pittore o uno scultore, ha il pregio di vedere, interpretare, anticipare e sintetizzare il pensiero che si perderebbe nel flusso di tante parole. La curatrice di "Riequilibri", è questo il titolo della mostra, ha selezionato artisti ed opere che ricostruiscono in una pluralità di sguardi, idee e credo, il complicato mondo dell'esistenza umana appesantita dalla costante paura del vuoto e sostenuta dalla perenne tensione verso l'equilibrio.

Cesare MartinottiCesare Martinotti

Buona rappresentanza varesina – Tra le diverse opere che arricchiranno lo Spazio Anfossi c saranno presenti anche quelle di alcuni artisti varesini. Provengono da Daverio i lavori di Eliana Galvani che interpreta il senso di spaesamento dato dal vuoto e il rischioso tentativo di restare a galla, di rimanere in equilibrio, attraverso un lavoro provocatorio, costituito da due metà precariamente tenute insieme da un filo. Sindaco ed artista dello stesso paese è Alberto Tognola che rappresenta l'instabilità dell'arte e dell'esistenza attraverso tre piccoli pennelli che formano un triangolo, tenuto insieme da un perno. Mariuccia Secol, milanese profondamente legata al tessuto varesino, evidenzia come certe scelte epocali siano strumento di costruzione di nuovi equilibri: la foto, che immortala una gru mentre rimuove il muro di Berlino, affrancata ad una tela ne esprime l'evidenza e lo spessore. Più giovane, ma non per questo meno esperto, si dimostra Francesco Tognola, che inserisce nel proprio lavoro, come un altro giovanissimo, PierrEmilio G., un ideogramma, amara consapevolezza del fatto che anche la filosofia orientale non permette il completo raggiungimento dell'equilibrio interiore. Un'incompletezza tanto forte e drammatica da rivelarsi tragica nell'opera del ventinovenne pavese,Cesare Martinotti, "che", sottolinea la Gandini, "ha scelto un riequilibrio altrove, quello più estremo del suicidio". Egli vive ancora nelle sue opere, come in quella davvero eloquente di un doppio Pinocchio: quello fermo intimidito e quello che opta per un volo speranzoso e gaio.

"Riequilibri"
Spazio Anfossi
V.le Monte Nero, 76 Milano
Inaugurazione: martedì 10 marzo 2009, ore 19
Periodo di apertura: 10 marzo-16 aprile 2009
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19 e su appuntamento
Ingresso libero
Info:  Ai numeri 02 59900711; 339 8169116 e agli indirizzi e-mail: milli@spazioanfossi.it; milligandini@fastwebnet.it