Copertina di M. Sironi, 1905 (Figure nel parco)Copertina di M. Sironi, 1905
(Figure nel parco)

Nato nel 1903 come supplemento culturale del giornale socialista "Avanti!" e, già dal nome, in non velato antagonismo alla "borghese" "Domenica del Corriere", l'"Avanti della Domenica" fu diretto nei suoi quattro anni e mezzo di vita da Vittorio Piva (1875-1907) che, ricevuto l'incarico appena ventottenne, grazie a uno sguardo rivolto al nuovo e al coinvolgimento di giovani intellettuali e artisti, ne fece uno dei periodici più interessanti dell'Italia giolittiana.
Se le firme del settimanale contavano i nomi di una giovanissima Margherita Sarfatti, futura ispiratrice del movimento Novecento, di Giovanni Cena, di Edmondo De Amicis, di Tomaso Monicelli (padre del regista Mario) e di Gabriele d'Annunzio, non da meno erano le collaborazioni per la parte dell'illustrazione.

Le quaranta copertine esposte in mostra ripercorrono infatti la storia del periodico mettendo in evidenza la

Copertina di U. Boccioni, 1905 (Velocit+á)Copertina di U. Boccioni,
1905 (Velocit+à)

novità dell'aspetto grafico che, dopo le interessanti ma ancora timide prove dei primi numeri, assunse un linguaggio pienamente moderno facendo dell'"Avanti della Domenica", come ha sottolineato Paolo Bolpagni, "una via italiana all'illustrazione belle époque", alla pari di riviste quali la bavarese "Jugend" o la francese "Assiette au Beurre".
Rispetto alla più nota "Domenica del Corriere", le cui copertine ripetevano sempre la stessa impaginazione ed erano illustrate da Achille Beltrame, l'"Avanti della Domenica" presenta una varietà di soluzioni grafiche che rispecchiano lo stile dei diversi artisti coinvolti, tra cui, solo per citarne alcuni, Umberto Boccioni, Mario Sironi, Domenico Baccarini, Duilio Cambellotti e Arturo Dazzi.
Ogni artista era libero di interpretare lo spazio della pagina e lo stesso titolo del settimanale che infatti fa spesso parte della composizione grafica d'insieme, come nella copertina disegnata da Boccioni nel 1905 che anticipa il dinamismo futurista o in quella di Giorgio Kienerk dello stesso anno, modernissima nella stilizzazione della figura di Anna Kuliscioff e nell'uso dei colori arancione e nero. La ricchezza e la diversità della grafica dei singoli numeri riflette la linea editoriale portata avanti da Vittorio Piva, aperta al nuovo e all'affermarsi di una creatività libera da vincoli stilistici o di contenuto, perché, come scrisse lo stesso giornalista nel 1905, "l'unico carattere sociale che l'Arte può avere è la bellezza, in tutti i suoi vari aspetti".

Avanti della Domenica. Una rivista nella Belle Époque
a cura di Paolo Bolpagni
Museo del Risorgimento, Palazzo Moriggia
Milano, Via Borgonuovo 23
Dal 7 febbraio al 4 marzo 2012
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 17.30
Ingresso libero
Giovedì 1 marzo 2012 alle ore 17.30 verrà presentato al Museo il libro pubblicato in occasione della mostra: Arte, socialità, politica. Articoli dell'"Avanti della Domenica" 1903-1907, a cura di Paolo Bolpagni