L'opera di Pietro SormaniL'opera di Pietro Sormani

Non una semplice collettiva – Non è il numero dei partecipanti a fare di questo gruppo assai eterogeneo di artisti una squadra. Effettivamente un numero non esiguo: ben otto saranno, infatti, le differenti personalità chiamate ad esporre le proprie opere alla Cascina dell'Arte di Busto Arsizio. Ma non è certo la quantità a rendere "collettiva" questa mostra, bensì lo spirito con cui nasce e si propone al pubblico. Uno spirito di squadra, appunto, che deriva dalla ferma volontà di concepire questa esposizione come momento di confronto e come occasione per fare il punto sull'arte di oggi. Non solo: gli artisti sono accomunati anche dalla diversità, ovvero dal fatto di avere alle spalle formazioni completamente differenti: giornalisti, chirurghi, esperti di design, che si sono trovati a fare i conti con l'irresistibile richiamo dell'arte. L'arte dunque come vocazione, come scelta di non mettere a tacere la propria vena creativa. La mostra è curata da Luciana Schiroli e Franco Azimonti e presenta, tra le altre, le opere del giornalista e figlio d'arte Giorgio Piccaia, direttore della rivista VareseMese.

Dalla stampa alla pittura –
Approdato di recente al mondo dell'arte, Giorgio Piccaia trasferisce nei suoi lavori una semplicità di espressione che gli deriva da anni spesi nel campo del giornalismo e dall'influsso del padre artista. Sulla tela, dunque, troviamo espresso un linguaggio immediato e suggestivo, fatto di tanti piccoli segni e microinterventi che si pongono a metà strada tra cartografia e scrittura primitiva, come nell'opera "Vespri Siciliani", scelta come locandina dell'evento. Ma Piccaia non è il solo a provenire dalle fila del giornalismo: con lui anche Pietro Sormani, che da tempo si dedica da professionista a quella che un tempo era una semplice passione per il disegno. Dal suo lavoro a contatto con la carta stampata non può fare a meno di ereditare i simboli e le icone della comunicazione: Sormani lavora con l'acrilico e nelle sue opere dipinge e scrive al tempo stesso.

Opera Francesca LabitaOpera Francesca Labita

Dal materico alla scultura – Impatto di diverso stile per Diego Ornaghi, noto chirurgo cardiovascolare, che alla pittura con pennello predilige la pura manipolazione della materia. Il suo è un tentativo di plasmare materie, come ad esempio il poliuretano espanso o il polistirolo, che creano superfici aggettanti, dalla natura violenta e di non casuale vocazione "viscerale", tali da essere paragonate a sculture per la densità e il volume che le caratterizza. Una riflessione sulla simbologia del colore è quella suggerita, invece, da Bruno Greco che presenta sequenze cromatiche che tagliano in diagonale lo spazio della tela: così, ad esempio, il rosso della parte inferiore richiama le pulsioni profonde mentre il blu della mente scende dall'alto in un dinamico protendersi di linee di luce. Con la scultura si esprime Elda Clerici, che ama confrontarsi con i materiali più diversi, come il ferro e l'ottone. Attraverso una morbida manualità realizza forme sinuose e dinamiche, che si aprono allo spazio circostante anche attraverso spazi vuoti ricavati al loro interno, creando continui scambi di ombre e luci. 

I giovani –
Ad arricchire ulteriormente la già variegata esposizione, contribuisce la componente giovanile del gruppo. Fabio Forti, nato a Gallarate nel 1973, appassionato di design e di fotografia, si esprime con le tecniche più diverse. Nei suoi lavori alterna un'impulsività più materica a una manualità più controllata, mettendo in luce la personalità multisfacettata di un giovane artista in crescita. Francesca Labita, nata nel 1971 e residente a Cassano Magnago, intesse nelle suo opere un rapporto privilegiato con il colore rosso, simbolo di energia, di vitalità, di amore e passione. Su campiture vibranti, dove il colore è amalgamato a sabbie,  si stagliano forme pure come archetipi che rimandano a un mondo magico e allusivo. Altrettanto materico è il lavoro di Sabrina Pino, nata a Busto Arsizio nel 1972, che lavora sulla tela attraverso una stratificazione di materia e colore, in grado di portare in superficie emozioni dal profondo.

Arte come scelta –
Una mostra, dunque, che mette in dialogo otto personalità artistiche ben differenziate e riconoscibili, che tuttavia affondano le radici in un terreno comune che è quello dell'arte. Arte come inderogabile necessità per evadere in un altro mondo, o come sfida ai problemi del quotidiano, o ancora come espressione del proprio essere interiore. Tante le declinazioni possibili, ma un'unica constatazione: l'arte diventa scelta consapevole per questi artisti, che con spirito sincero e puro, ancora lontani dalle logiche del mercato, si rendono disponibili, in questo gioco di squadra a confrontarsi tra loro e con gli altri.

"Gioco di Squadra"
25 settembre – 11 ottobre 2009
Associazione Culturale "CASCINA DELL'ARTE"
Via Vespri Siciliani, 7 Busto Arsizio (VA)
Inaugurazione: venerdì 25 settembre 2009, ore 18.00
Orari: giovedì – domenica dalle 16 alle 19
Per informazioni: 333.4314289 – 347.3004187