Una foto in mostraUna foto in mostra

Reportage – Dopo Budapest, Praga. Un'altra mostra, presentata nel recente Meeting per l'Amicizia organizzato da Comunione e Liberazione. Palazzo Cicogna torna protagonista delle nostre pagine e conferma l'intendimento di proporsi come contenitore della Cultura intesa in tutte le sue accezioni. Nulla da dire se, come in questo caso, a proporre una riflessione sono testimonianze dirette come le fotografie shock scattate dai fotoreporter cechi nella settimana della cosiddetta Primavera di Praga, che compie quest'anno il suo 40° anniversario. L'immediatezza comunicativa della fotografica, oltre ad esercitare un fascino costante per il suo carattere di istantaneità, si pone al servizio della Storia per documentare uno degli eventi più dolenti, insensati e poco conosciuti del suo cammino.

Una mostra rivolta a tutti – Il senso della mostra è dunque questo: creare memoria storica su un evento relativamente recente e per questo spesso non toccato nei programmi scolastici. La mostra offre dunque un'occasione per formare una coscienza critica su eventi come questo e per riscoprire i valori fondanti della civiltà europea, primo tra tutti il desiderio di libertà dell'uomo. Il target principale della mostra saranno prevalentemente le scolaresche, anche se il curatore, Sandro Chierici, sottolinea che l'obiettivo non è quello di fornire una lezione di storia, ma di avvalersi dell'arte della fotografia per far conoscere quanto accaduto, attraverso gli occhi di chi lo ha vissuto dall'interno, in tutti i sensi. Un punto di vista quindi nuovo anche per chi quegli anni li ha vissuti, ma senza potersi rendere conto che quella di Praga non rientrava semplicemente tra le tanti ribellioni studentesche sessantottine, ma che in atto c'era qualcosa di più.

Dialogo impossibile – Ecco brevemente i fatti: al tentativo, unanimemente condiviso da classe dirigente e popolo, quindi in piena legalità, di instaurare un "socialismo dal volto umano", il potere sovietico rispose con la repressione armata, l'invasione del paese e la successiva "normalizzazione" obbligata, imposta allo stesso Dubček che aveva promosso l'allentamento del regime. La mostra fa emergere la sproporzione di una violenza assolutamente ingiustificata, poiché nessuna rivoluzione era effettivamente stata proclamata e nemmeno auspicata. La scesa in piazza della gioventù ceca, quindi, è scatenata dalla volontà di difesa del proprio patrimonio culturale, della propria identità ed è alimentata da un profondo desiderio di pace. Lo scontro tra popolazione e militari si traduce in un "impossibile dialogo" tra le due parti : i giovani di Praga sgomenti e delusi di fronte a tale assurdità interrogano i soldati sovietici sulle ragioni dell'invasione, ritrovandosi di fronte ad altrettanto disorientati ragazzi, mandati allo sbaraglio senza un'idea precisa di quello che stavano compiendo, potendo constatare con amarezza l'effettiva inutilità di quella violenza.

Un'altra foto in mostraUn'altra foto in mostra

Per non dimenticare – La mostra ripercorre giorno per giorno gli avvenimenti salienti di quella settimana attraverso una cinquantina di fotografie, realizzate da diversi reporter, che il curatore ha personalmente scelto cercando tra gli archivi del paese. Alle immagini sono affiancati anche testi letterari, poetici, documenti, vignette satiriche dell'epoca, e anche due documentari molto toccanti.
Un panorama completo di questo episodio, che ci auguriamo rimanga tale nella Storia, dall'impatto molto forte e che sicuramente offre l'occasione per riflettere su valori oggi dati per scontati e di fronte ai quali molte dei dibattiti della contemporaneità mostrano tutta la loro vacuità.
Pensiamo che la storia abbia sempre qualcosa da insegnare e oggi tale insegnamento ce lo offre un eroe della libertà come Ian Palach. Per non dimenticarlo più.


La Primavera impossibile – Praga 1968

15-30 novembre 2008
Palazzo Marliani Cicogna, P.za Vittorio Emanuele II
Busto Arsizio (VA)
Inaugurazione: sabato 15 novembre ore 16.00, con presentazione e visita guidata condotta dal curatore Sandro Chierici.
Orari: martedì-sabato 15.00-19.00; domenica 10.00-12.00/16.00-19.00