Partic. della mostra di MagentaPartic. della mostra di Magenta

Presenza evocata – L'ennesima prova prima del debutto, come se il maestro non fosse già abbastanza allenato. Una piccola e preziosa mostra quella dedicata all'artista varesino Piero Cicoli dalla Galleria Magenta; una decina di lavori, composizioni pittoriche realizzate dall'anno scorso ad oggi "ambientazioni in cui sono inserite delle nature morte" spiega l'artista. Un ritorno ed una nuova partenza, l'arte di Cicoli si manifesta in varie forme dal quadro alla ceramica, dalla figura all'astrazione. Ritorna anche in quest'occasione uno dei leit motiv cari all'artista, la presenza del melograno, frutto dalle molteplici implicazioni iconologiche che per Cicoli è un oggetto col quale giocare, una forma da scomporre che esplode e implode diventa espressione e colore.
In queste tele manca solo l'uomo, un'assenza fisica sostituita da una presenza evocata: gli oggetti collocati al centro delle composizioni sono stati posti da qualcuno che ha lasciato una traccia, percepibile da chi guarda.

Donne di carta, donne di picche –
Questi lavori sono stati concepiti in parallelo alle sue sperimentazioni sulle figura, fino dagli esordi oggetto d'indagine dell'artista varesino. Studiata prima ed insegnata in seguito, la forma umana e l'amore per il corpo femminile in particolare è sviluppato da Cicoli in diverse opere, dalla serie delle fumatrici alle nuovissime 'Donne di carta'. L'artista proprio in questi giorni sta lavorando nel suo studio per prepararsi ad una grande mostra che l'attende a fine mese a Fermignano, nelle Marche alla Galleria d'arte Bramante (inaugurazione prevista per il 28 marzo). Un'importante esposizione nella quale mostrare accanto alle opere del passato gli ultimi sviluppi della sua arte che include appunto anche questa nuova visione del mondo femminile. "La donna è sempre stata per me un punto di riferimento" spiega Cicoli "con il termine 'di carta' non intendo una fragilità,

Un'opera di CicoliUn'opera di Cicoli

ma una forza". Donne di carte, "donne di picche" aggiunge subito l'artista, si tratta infatti di una serie in cui all'universo femminile vengono abbinati i semi delle carte da gioco, richiamati in alcuni angoli della tela. Un sottile doppio senso si crea intorno al valore della donna paragonato al seme e viceversa.

La ceramica nelle mani –
L'artista varesino alterna alla pittura la ceramica, matura un costante scambio tra le due tecniche e indaga le loro possibilità di linguaggio. La manipolazione delle argille appresa fin da ragazzo, insita in lui perchè respirata, vissuta nella sua terra d'origine, la marchigiana Urbinia dove ha compiuto i suoi primi studi presso l'Accademia di Belle Arti, torna anche oggi e si prepara ad essere esposta nella mostra futura "sto lavorando a delle maioliche policrome" ci conferma l'artista, lasciando una parte di mistero. Lavori taciuti che stanno nascendo dalle sue mani che crescono con lui, aggiungendo all'arte la vita e il ricordo espresso in colori, forme e linee sempre nuove.

PIERO CICOLI
Dal 21 febbraio al 15 marzo 2009
Sala "F.L.WRIGHT"
GALLERIA MAGENTA
Via Roma, 45
20013 Magenta (MI)
Tel. 02 9791451