Varese – Dall’8 giugno al 31 luglio si potrà ammirare la mostra diffusa, “Piccaia/Fibonacci. In Ambedue sono!”. L’artista Ginevrino porta in città una serie di opere frutto di una ricerca alla quale lavora da anni ispirate ai numeri della Sequenza di Fibonacci. Leonardo  Pisano detto Fibonacci (Pisa 1170 circa -1242 circa)  è il famoso matematico che ha introdotto i numeri indo arabici in occidente. In omaggio allo studioso, in occasione degli 850 anni dalla sua nascita il Comune di Pisa ha invitato Piccaia per una grande mostra diffusa  sche si è svolta negli scorsi mesi di novembre e gennaio.

La mostra nella città Giardino, a cura di Melania Rocca si aprirà in quattro diverse sedi: lo Spazio Arte IFC/UnipolSai ospiterà dall’8 giugno alle 18,30 l’inaugurazione della mostra che raccoglie opere su tela, papiro, acetato e sculture in plexiglas che illustrano l’amore dell’artista nei confronti di Fibonacci. (fino al 31 luglio).

L’11 giugno in Sala Veratti alle 11 verrà inaugurata dall’assessore alla cultura Enzo Laforgia l’installazione dal titolo “Piccaia/Fibonacci/La Sequenza naturale”, visitabile fino al 25 giugno.

Il 13 giugno alle 16,30 Monsignor Luigi Panighetti aprirà le porte del Battistero di Varese per presentare l’installazione “Piccaia/Fibonacci. La Croce e il Rosario” che rimarrà esposta fino al 25 dello stesso mese per poi spostarsi,  il 26 giugno (con inaugurazione alle 18)  nella Chiesa di Madonnina in Prato a Biumo Inferiore dove rimarrà fino al 9 luglio .

Precisa Manuela Boscolo, critico d’arte, a proposito dell’opera di Piccaia: “La matematica è l’alfabeto in cui Dio ha scritto l’Universo – diceva Galileo Galilei – La filosofia naturale è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto davanti agli occhi, io dico l’Universo, ma non si può intender se prima non s’impara a intender la lingua e conoscere i caratteri in cui è scritto. Egli è scritto in lingua matematica e i caratteri sono triangoli, cerchi e altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un labirinto oscuro.” … Eccoci arrivati alla narrativa pittorica di Giorgio Piccaia, che dipinge numeri che definiscono immagini utilizzando questi caratteri tipicamente figurativi ed idealmente astratti per ripercorrere in senso inverso la strada della conoscenza. E se “l’immagine dell’uomo e della donna nasce dalla proporzione divina” e questa è stata calcolata mettendo in rapporto la successione di Fibonacci, possiamo trarne ben due conclusioni: la prima delimita la matematica perfezione che definisce ogni cosa, la seconda stabilisce come ogni cosa possa essere infinitamente definita da canoni numerici in stretto rapporto tra loro.