Lissone – Evidenzia l’abilità nel coniugare il disegno alle pratiche partecipative la mostra di Giuseppe Stampone, intitolata “Personale Connettivo”, ospitata al MAC . Stampone è tra gli artisti italiani più rappresentativi della ricerca artistica contemporanea. E’ un disegnatore straordinario, noto soprattutto per le sue opere realizzate servendosi della popolare penna Bic, azienda che lo scorso anno gli ha dedicato un nuovo colore, il “blu Stampone”.

Negli anni si è dedicato sia alla produzione in studio sia all’ideazione di progetti partecipativi che hanno coinvolto specifiche comunità, utilizzando anche in questi casi il disegno come dispositivo relazionale.

I suoi progetti consistono in opere articolate e composite che si declinano in interventi nello spazio sociale e in particolari modelli educativi basati sull’idea di network. Con il progetto Global Education, Stampone ha messo a punto un approccio operativo che viene applicato in tutto il mondo e attraverso cui da trent’anni collabora con realtà internazionali, portando avanti progetti artistici che sono al tempo stesso metodi didattici fondati sulla creatività.

Il percorso espositivo si snoda tra mappe, tavole, installazioni site-specific, video e documentazione di progetti artistico-didattici che mettono in luce i metodi utilizzati dall’artista nella sua opera fin dagli anni Novanta. Il primo piano del MAC accoglie i grandi progetti partecipativi di Global Education: i suoi noti abecedari e mappe e Acquerelli per non sprecare la vita, parte del progetto We Are the Planet!

Global Education è un progetto complesso che si articola in diversi lavori, tra cui le serie di abecedari realizzati a penna Bic, di cui la mostra presenta diverse edizioni. Nel corso degli anni, Global Education è stato realizzato in musei e istituzioni tra cui Palazzo Reale di Milano, MACRO e MAXXI di Roma, GAMEC di Bergamo, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, e città quali Teramo, Vicenza, Roma, Avila, Nova Gorica, Strovolos, Osijek, Czestochowa. Global Education si configura come un percorso aperto alle diverse possibilità, alla contingenza e alle influenze esterne. Gli abecedari e le mappe si presentano come spazi di riflessione e proposte educative che generano dall’analisi dei luoghi in cui l’artista opera, con l’intenzione di comporre alternative al modello educativo convenzionale ridisegnando i contesti svincolati dai luoghi comuni per portarne alla luce l’identità culturale e sociale.

Gli abecedari di Stampone si propongono come una nuova alfabetizzazione che si fonda sul cortocircuito tra immagine e parola, in chiave ironica e sarcastica. Dice l’artista: La mia volontà è quella di ri-creare una nuova alfabetizzazione non data e creata da pochi per tanti (la dittatura occidentale del carattere tipografico di Gutenberg) ma ri-creata attraverso la partecipazione attiva delle persone; in altre parole, un alfabeto condiviso. Il metodo consiste in questo. Vado in un paese (Cina, Stati Uniti, ecc.), vivo un mese in quel luogo e prendo appunti sulle storie di quel luogo. Poi torno in studio e sviluppo tutte le lettere che nascono da quell’esperienza. Una volta che ho tutte le lettere con i disegni torno in quel luogo e faccio scegliere alle persone del posto cosa scrivere sotto ogni lettera. Quando tutte le lettere sono complete realizzo le mappe geopolitiche dove vado a “geo-referenziare” ogni lettera dell’abecedario. In questo senso il workshop è per me una fase indispensabile e integrale di un progetto totale dedicato alla formazione, all’istruzione, all’insegnamento sul presente dell’arte e della vita.

Acquerelli per non sprecare la vita (2006 – 2012) è invece un progetto che si basa su interventi artistici che coinvolgono le nuove generazioni affrontando temi globali contemporanei come la difesa dell’ambiente e l’indagine dei conflitti sociali, il cui fine ultimo è creare consapevolezza sul corretto uso delle risorse idriche. Il progetto è stato realizzato per la prima volta nel 2006 in provincia di Teramo e ha coinvolto 80 istituti scolastici di 40 comuni e 10.000 studenti. Successivamente è stato organizzato in Umbria, con la partecipazione delle scuole primarie locali, arrivando a costruire partnership orientate all’espansione in Europa (Polonia e Croazia) e in contesti africani. “Acquerelli per non sprecare la vita” è parte di “We Are the Planet!”, un ampio progetto che ha sperimentato un modello innovativo di attività artistico-didattica finalizzato all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile. L’obiettivo di We Are the Planet! è stato rafforzare la consapevolezza comune e mobilitare le nuove generazioni in merito al 7° Millennium Development Goal delle Nazioni Unite: l’economia sostenibile, il diritto all’acqua potabile, la tutela della biodiversità e la lotta alla deforestazione. Il progetto è strutturato come un processo di comunicazione integrata, basato su diversi interventi artistico-didattici, che hanno visto il coinvolgimento di studenti tra i 6 e i 18 anni e cittadini di diversi paesi.

Al secondo piano il MAC presenta la dimensione più intima e formale della ricerca artistica di Stampone. In questa sezione della mostra sono esposti disegni, tavole e mappe rappresentative del lavoro dell’artista legate all’oggetto e all’opera nel senso classico del termine. Parte dei lavori sono presentati in forma di installazione parietale mentre al centro dello spazio espositivo convergono i disegni dell’artista. Tutte le opere in mostra sono realizzate a penna Bic su carta o tavola.

In mostra, una selezione di opere per le quali l’artista si definisce una “fotocopiatrice intelligente”, in quanto si tratta di reinterpretazioni attualizzate di capolavori rinascimentali, come Maria Crispal in the studio (2017), che cita San Girolamo nello studio di Antonello da Messina e Confine (2018), che riprende la Tempesta di Giorgione. Tra questi, anche l’autoritratto dell’artista, Doppia Visione Interna (2020), realizzato alla maniera di Diego Velasquez. Inoltre, sono esposti paesaggi a grafite su tavola definiti minuziosamente nel dettaglio, quali Passeggiata a Manzano (2020), Mare in collina in Umbria (2022), Abbazia di Cassino (2020). Tra le opere più conturbanti dell’artista, mai esposta in mostra, figura Il gioco del silenzio (2021).

L’esposizione allestita nella sede del MAC sarà visitabile sino al 29 gennaio nei seguenti orari: 10-13 mercoledì e venerdì; 16-23 giovedì; 10-12/15-19 sabato e domenica. In occasione della mostra, l’artista sta realizzando a Lissone una nuova edizione di Global Education: attraverso un laboratorio, lavorerà con gli studenti dell’Istituto Meroni, che porterà a Global Education / Welcome to Lissone, un nuovo abecedario che sarà allestito nell’ambito della mostra.

Cenni biografici

Giuseppe Stampone è nato a Cluses, in Francia, nel 1974 e vive e lavora tra Teramo, Bruxelles e Roma. La sua produzione artistica spazia da installazioni multimediali e video a disegni realizzati con la penna Bic, una tecnica comune in molti dei suoi progetti. È il fondatore del Progetto Solstizio (www.solstizio.org) realizzato in collaborazione con l’Unione europea e sviluppato in diversi Paesi. Stampone collabora con università e accademie, come l’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove insegna “Tecniche e Tecnologie delle Arti Visive”, l’Università IULM di Milano, l’Università Federico II di Napoli e nel McLuhan Program in Culture and Technology di Toronto. Elabora interventi di ricerca e sperimentazione d’arte e nuovi media con Alberto Abruzzese e Derrick De Kerckhove. Dal 2013 è membro associato dell’American Academy di Roma, nello stesso anno è stato invitato a svolgere una residenza artistica al Young Eun Museum of Contemporary Art (YMCA) di Gwangju, in Corea del Sud.
Dal 2017 è membro associato della Civitella Ranieri Foundation di New York. Nel 2020 è il primo italiano vincitore della residenza a Villa Romana a Firenze, finanziata da Deutsche Bank. Nel 2021 ha partecipato alla Biennale di Disegno di Londra e alla 17ma Biennale di Architettura di Venezia con il padiglione della Corea del Sud. Nel 2022, ancora in corso, la sua partecipazione alla 59ma Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia con il Padiglione Cuba e la mostra presso il Kunstverein Braunschweig di Berlino.