Mario Botta in visita al museoMario Botta in visita al museo

ProrogaGiancarlo Ossola tira dritto. Doveva chiudersi il 15 luglio, ma l'ottimo gradimento del pubblico ha convinto il Museo Parisi Valle di Maccagno a dare un'altra settimana di vita alla personale dedicata ad uno dei maestri della figurazione lombarda e italiana degli ultimi quattro decenni.

Fedeltà
– Una piccola antologica in cui sono state racchiuse quaranta tele di ultima lavorazione, un nuovo confronto con il pubblico per i lavori realizzati a partire dal 2000 fino a quest'anno. I temi indagati sono quelli tipici della sua ricerca: gli interni di fabbriche, gli interni domestici, gli atelier, divenuti nelle sue mani emblemi stessi della pittura per la pittura, senza bisogno del racconto, ma capaci ancora, nonostante tutto, di estrarre succhi e linfe vitali da materie così a lungo visitate.

Un'opera di Metafore della memoria, L. StradellaUn'opera di Metafore della memoria, L. Stradella

I visitatori – Sono circa cinquecento i visitatori che sin qui hanno aperto la porta del Museo, struttura affascinante, valorizzata dalla sua collocazione, penalizzata, per molti versi e paradossalmente, dalla sua collocazione. Troppo da presso, specie nelle stagioni estive, a diversivi che che poco lasciano spazio alla concentrazione di una visita ad una mostra: incontri che, come nel caso di Ossola, così come nel caso di Trento Longaretti, richiedono ritagli di tempo giusto e pazienza. Ma un numero che nelle statistiche del museo segnala comunque un gradimento riconoscibile. Anche per l'apparente leggibilità delle opere, la persuasione emotiva emanata dalle architetture.

I complimenti di Botta – Chi di queste architetture  ne ha percepito il fascino è stato senza dubbio l'architetto Mario Botta, giunto in visita al museo qualche giorno fa. Accompagnato dalla moglie e dallo stesso Ossola, il celebro architetto ticinese, da tempo legato da consolidata amicizia con il pittore, non ha voluto mancare all'appuntamento espositivo, cogliendo l'occasione di conoscere da vicino la struttura inusuale del Parisi Valle. Positivi i giudizi: sul fascino della struttura, sulle opere del maestro, naturalmente, e sulle scelte espositive coltivate dall'amministrazione e dal curatore scientifico Claudio Rizzi.

Metafore – Un buon viatico, eccellente, anche per la prossima iniziativa, già annunciata e al via dal 28 luglio: La mostra "Metafore della memoria", nuovo capitolo di un progetto spalmato in più stagioni espositive, collegato alla precedente rassegna "Metafore di paesaggio" realizzata a Maccagno nel 2005, per poi essere trasferita a Gazoldo degli Ippoliti e, nella sede milanese,  dello Spazio Guicciardini nel 2006.

Diciotto nomi dell'arte lombarda – L'occasione della nuova mostra permette di rilevare, secondo le coordinate di una geografia artistica che segue i corsi indicati dal curatore Claudio Rizzi, figure dell'arte lombarda attive negli ultimi decenni; diciotto artisti, non necessariamente da copertina, ma testimoni e attori di storie pittoriche, personali, attuali, oltre la dimensione figurativa.