Sono scenari intrisi di storia passata, dove molto è accaduto e ancora potrà accadere se pur con differenti sistemi e altri dettami.
Le foto di Argentiero non si fermano alla perfezione estetica e stilistica, ma traducono la sensibilità di uno sguardo in grado di cogliere e di trasmettere la decadente poetica di ambienti e strutture percorsi e intaccati dal lento procedere di più elementi naturali.

Quello compiuto da Argentiero è un atto rinascimentale tale da caratterizzare e definire non solo i soggetti principali ma anche l'atmosfera della vita che ha animato quei luoghi.
Attraverso una impeccabile definizione di volumi e linee, l'autore definisce i profili e le fisionomie delle architetture cristallizzandoli per sempre.

Scattate tra le province di Novara e Varese, le immagini in mostra indicano come creatività e capacità di osservazione, permetteno di cogliere, non solo le forme visibili ma riescono a trasmettere l'essenza di un'idea unita ad un alto grado di progettualità.

Muri, pareti, oggetti parlano, eccome se parlano: definiscono, testimoniano, coniugando passato e presente fondendo le geometrie delle strutture con la morbidezza della natura, la ricchezza della luce alla minimalismo delle ombre.


Claudio Argentiero – "Paesaggio perduto"
Centro Parco ex Dogana Austrungarica
Via E. De Amicis – Tornavento, Lonate Pozzolo
Fino al 23 novembre
Orario: sabato e domenica 10-18, su appuntamento 338.5828569