Il sindaco Fontana e Giuseppe PanzaIl sindaco Fontana e Giuseppe Panza

Rimandati a settembre – Nuove cappelle al Sacro Monte, Varese deve fare i compiti.  L'incontro previsto tra il sindaco Attilio Fontana e Gino Famiglietti, Direttore Generale per i Beni Artistici e Paesaggistici della Regione Lombardia non è né una approvazione incondizionata, né una bocciatura senza appello. L'idea, fanno notare, è ancora sprovvista delle necessarie poggiature progettuali. Prima di averle in mano, visionarle, capire effettivamente di cosa si tratta, da Milano la risposta è semplice: ripassate quando ci sarà qualcosa di cui discutere.

Cauta soddisfazione – Il primo cittadino di Varese, già nelle scorse settimane aveva comunicato di volersi astenere da ulteriori dichiarazioni pubbliche in merito al progetto sin tanto che non avesse ufficialmente interpellato gli uffici competenti della Direzione Generale e per suo tramite i più alti piani ministeriali. Nei giorni scorsi, ad incontro avvenuto, Attilio Fontana ha mostrato un sorriso e un ben auspicante "L'incontro è andato bene", soddisfatto di aver trovato in corso Magenta, sede della Direzione Centrale, un atteggiamento non di chiusura totale.

Il sentiero delle PizzelleIl sentiero delle Pizzelle

Disponibilità preliminare – A quanto sembra, il sindaco si è presentato all'incontro con Famiglietti armato solo di buone intenzioni e dell'idea. Di quella ha parlato e quell'idea ha illustrato, facendo presente la disponibilità già data per probabile che alcuni dei nomi ventilati, lo stesso Tadao Ando, ad esempio, ad una trasferta varesina a verificare luogo e condizioni del futuro intervento. La riflessione del sindaco, a quel punto, deve essere stata più o meno di questo tenore: se c'è anche un solo spiraglio per attuare il progetto, possiamo già pensare ad investire anche in questi preliminari di 'presa visione'.

In attesa di qualcosa di concreto – Dagli uffici della Direzione Centrale però la cautela è ancora molta. "Occorre – dichiarano – che ci mostrino qualcosa di utile per esprimere un giudizio; cartografie dei luoghi dove è previsto l'intervento, in cui sia chiara la localizzazione, e un quadro generale più preciso da sottoporre agli organi di tutela per comprendere quali possano essere le nostre competenze". Se in pratica di tratta di andare a toccare la legge 42 del 2004 che tutela i beni culturali o se invece si cade in un campo di tutela paesaggistica. Al momento, tuttavia, in presenza di nulla, nulla è stato definito di concreto. Lo stesso atteggiamento degli uffici Unesco. Anche loro in attesa di aprire un dossier, quando ne sapranno effettivamente qualcosa di più.