L'architetto Mario BottaL'architetto Mario Botta

Cinquant'anni di progetti, idee, collaborazioni, di attività e di presenza sul territorio in stretta sinergia con le istituzioni e i singoli cittadini. È difficile sintetizzare e descrivere in poche righe il ruolo svolto dal nostro Ordine lungo il percorso che, in questo mezzo secolo, lo ha visto crescere numericamente – oggi sono oltre duemila gli iscritti della nostra provincia -, ma anche ad assumere una veste istituzionale riconosciuta e autorevole che lo vede ormai protagonista nelle scelte che determinano la qualità urbana del nostro territorio. Certo, forse non sempre siamo ascoltati come vorremmo, ma continuiamo instancabilmente a credere e a cercare di diffondere in modo sempre più radicato l'importanza della cultura del progetto, dell'architettura di qualità.

Per questo motivo nei mesi scorsi, quando abbiamo iniziato a valutare quale sarebbe stato il miglior modo per celebrare il nostro cinquantesimo anniversario, il pensiero è subito ricorso al Progetto Diploma 2010 "Città di Varese" realizzato in collaborazione con l'Accademia di Mendrisio.
Il fermento progettuale e la grande attenzione suscitata nei confronti degli "addetti ai lavori" ma anche da parte della cittadinanza, del cosiddetto "uomo della strada", la vasta eco di pubblico che ha caratterizzato lungo tutto il corso dell'anno il progetto che si è concluso regalando alla nostra città oltre cento "visioni" della Varese futura, è un ricordo ancora vivo in noi e, credo, in larga parte dei cittadini del nostro territorio.

Per questo motivo abbiamo senza esitazioni deciso di raccogliere il testimone lanciato dai giovani architetti ticinesi e di organizzare, per tutto il corso del 2012, una serie di eventi che avessero da un lato l'obiettivo di celebrare il mezzo secolo di vita del nostro Ordine professionale e che, dall'altro, costituissero un progetto di rilancio per il nostro territorio. Un modo, insomma, per riaccendere i riflettori sulla nostra città e continuare l'azione di sensibilizzazione nei confronti della comunità varesina, un modo per risvegliare l'attenzione e le coscienze dall'attuale torpore agonizzante. Desideriamo che Varese riconquisti la propria leadership nella città mondo.

È quindi con piacere e anche con grande orgoglio che presentiamo oggi il ricco calendario di appuntamenti per festeggiare il nostro 50°, iniziativa che per l'attenzione e l'amore che la muove verso la nostra città abbiamo battezzato "AmiAmo Varese? Dialoghi tra Architettura e Design".
I protagonisti delle serate che si svolgeranno lungo tutto il 2012, figure di spicco del panorama dell'architettura, del design, dell'arte e della cultura in generale, hanno contribuito alla creazione di un cartellone di respiro internazionale.

La serata di apertura che si terrà il 25 gennaio nella prestigiosa sede di Villa Panza a Varese, vede come relatori d'eccezione il direttore dell'Accademia di Mendrisio, Mario Botta e Paolo Perulli, noto sociologo antropologo che si confronteranno sul tema dell'architettura e società. Moderatore dell'incontro, il direttore di Rete55 Matteo Inzaghi.
A seguire, avremo altri nomi prestigiosi quali Metrogramma, studio coinvolto in progetti di urbanistica e architettura, coautori del nuovo Pgt (Piano di Governo del Territorio) di Milano, protagonista della serata del 29 febbraio. Il 28 marzo, invece, sarà la volta di João Nunes, architetto paesaggista da Lisbona, seguito il 10 aprile da Carme Pinós, architetto co-responsabile della rinascita di Barcellona; gli studi C+S e MaP, entrambi di origine veneziana, dibatteranno sul delicato tema del restauro e riuso il 30 maggio mentre il 27 giugno concluderà la prima sessione di incontri Marianne Burkhalter, architetto di chiara fama proveniente da Zurigo che dialogherà sul tema del social housing. Nel corso di quest'ultima serata interverrà anche Tommaso Bianchi, presidente del gruppo giovani di Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Varese.

Ma i riflettori saranno puntati anche su personalità di spicco del nostro territorio. Gli eventi infatti prevedono anche una mostra dedicata all'architetto Luciano Brunella, nel tardo autunno, evento che vuol dare inizio a un calendario di esposizioni dedicate ai professionisti del passato che hanno contribuito alla crescita culturale del nostro territorio, la dedica a Claudio Baracca del premio di architettura "Under 40", aperto agli iscritti degli Ordini Professionali di Varese, Como e Canton Ticino, che eccezionalmente quest'anno aprirà una sezione anche agli "over 40", che si manifesterà con una mostra in programma prima delle vacanze estive.

L'architetto Carme PinoL'architetto Carme Pino

Tra le numerose iniziative che faranno da corollario, segnalo in particolare il programma di incontri sul Pgt che, a partire dal mese di marzo, si susseguiranno fino al mese di aprile a Gorla Minore. I relatori si avvicenderanno con approfondimento sui vari tipi di approccio, da quello antropologico passando attraverso quello filosofico, sociologico, per finire con quello urbanistico-normativo ed economico.

Il nostro programma di celebrazioni è stato apprezzato e condiviso anche da numerosi sponsor che, a tutt'oggi, annoverano realtà quali Castaldilighting e Habitare tra i main partner. Molteplici anche le adesioni di partner istituzionali: Regione Lombardia, Assessorato alle Infrastrutture e Territorio, Provincia di Varese, Comune di Varese, Fai Villa e Collezione Panza di Varese, Associazione nazionale costruttori edili (Ance) Varese, ADI (Associazione per il disegno industriale) sono i primi ad aver garantito il loro supporto al progetto, ma nelle prossime settimane potrebbero aggiungersi nuove prestigiose presenze.

A loro va il mio personale ringraziamento e quello dell'Ordine tutto, per la collaborazione e la fiducia da subito dimostrata nei nostri confronti e nei confronti del progetto.
La condivisione è del resto una componente importante della filosofia che anima ogni nostra iniziativa, che si potrebbe riassumere con quanto enunciato da Luisa Bocchietto, presidente ADI (Associazione per il disegno industriale), che ha confermato la sua presenza a una delle serate in programma per la seconda sessione: "…dobbiamo evolvere da individui nucleari, da desideri circoscritti, a individui collettivi che sappiano gioire di risultati condivisi. Questo dovrebbe insegnare la politica e noi tentiamo di trasmetterlo con l'Adi…".
Infine, non posso concludere senza rivolgere un ringraziamento a chi ci ha preceduto, ai nove presidenti che, ognuno secondo il proprio stile, hanno lasciato un'impronta significativa e proiettato il nostro Ordine verso il futuro. Un futuro che auspichiamo per tutti migliore e in grado di spalancare nuove prospettive, nuovi orizzonti: un brindisi, un augurio, un auspicio per i nostri prossimi cinquant'anni!
AmiAmo Varese, AmiAmo l'architettura, AmiAmo il design.
AmiAmo la cultura.