L'installazione di Cucci all'ingresso dell'OrdineL'installazione di Cucci
all'ingresso dell'Ordine

Il rapporto coi giovaniFrancesco Cucci invade letteralmente lo spazio dell'Ordine degli Architetti di Varese, sia interno che esterno. Un'installazione accoglie i visitatori all'ingresso della sede, instaurando un dialogo curioso con i rami degli alberi e il cancello d'ingresso. E' il benvenuto di Cucci, un biglietto da visita che per chi segue la strada artistica del varesino risulta una firma inconfondibile. A presentarlo Erika La Rosa, giornalista e storica dell'arte, da tempo vicina alla produzione artista di Francesco Cucci.

Lo spazio di Francesco – Il nodo cruciale della serata è nuovamente, dopo il punto di vista di Ivo Stelluti e dei Mme Duplok, lo studio e l'interpretazione dello spazio. Il rapporto che viene a crearsi tra arte e architettura, tra materia e spazio vuoto. Dopo una rapida carrellata della multiforme produzione di Cucci, dalla scultura alla pittura, dalla ceramica all'installazione, dal design alla grafica, l'attenzione cade nel vuoto. Il vuoto come realtà esistente, come fattore da indagare e interpretare, con cui giocare e inventare.

Valentina Rossi con Erika La Rosa e Francesco CucciValentina Rossi con Erika La Rosa
e Francesco Cucci

'Scultore dello spazio vuoto' – In questa definizione si ritrova Cucci. "Nelle sue opere, nelle sculture come nelle architetture – dichiara La Rosa – il vuoto è un elemento vivo". "Architettura e trivellazioni nell'arte di Francesco Cucci'. Il titolo che ho voluto dare a questo incontro – ha ricordato l'artista – prende spunto proprio dal compito che abbiamo, noi artisti come voi architetti. Trivellare è un'operazione che compie chi intende appropriarsi dello spazio, valutarlo, controllarlo, per renderlo interessante. In architettura questo avviene tenendo conto delle funzioni abitative, nel mondo dell'arte la libertà è maggiore. Il titolo è legato anche alla mia recente scoperta di Daniel Libensky, leggendo un suo libro autobiografico in cui raccontava il suo desiderio di entrare nelle viscere della terra nel luogo in cui nel settembre 2001 crollarono le Torri Gemelle. In ascensore fino nel profondo per sentire l'odore della pietra da cui far rinascere un nuova realtà".

Manifesto della serataManifesto della serata

Tra me e Fontana – Nell'arte di Cucci il segno di grandi maestri a partire da Michelangelo, Le Corbusier, Daniel Libensky, e ovviamente Lucio Fontana con lo spazialismo. "Nel tagliare la tela è come se avesse tagliato il cordone ombelicale rispetto a tutta l'arte precedente – afferma l'artista varesino – lui ha tagliato la tela, io ho cominciato a far entrare le persone attraverso in una dimensione fisica rispetto alla sua mentale". Opere dai molteplici volti che al cambio della luce si mostrano in diverse facce. "Nelle mia arte la luce ha lo stesso valore della materia", dichiara Cucci.

La precarietà del presente – "Lo spandamento delle pareti inclinate come la precarietà delle mie opere sono sintomo dell'attualità in cui viviamo", spiega Cucci. Molte opere outside ma anche inside sono temporanee, site specific e create in stretta relazione con l'ambiente in cui sono ospitate.
Le opere di Francesco Cucci che hanno fatto da scenario alla serata rimangono esposte all'Ordine degli Architetti per tutto il mese di gennaio.

"Mi piace l'architettura perchè mi spiega come si sta evolvendo l'uomo", Francesco Cucci.

Ordine Architetti Varese
Via Gradisca, 4
www.ordinearchitettivarese.it
www.francescocucci.it