Milano – All’opera, alla ricerca di Carla Accardi, prima astrattista italiana riconosciuta a livello internazionale, il Museo del Novecento dedica la mostra “Contesti”. L’esposizione, che si inserisce nell’ambito dell’iniziativa “I talenti delle donne”, una nuova linea di indagine del Museo, presenta l’evoluzione dell’artista trapanese (1924-2014), in tutte le sue sfaccettature. Un percorso che si snoda attraverso 70 opere, tra dipinti, plastiche (sicofoil) e installazioni, realizzate dal secondo dopoguerra che testimoniano le differenti fasi della ricerca dell’artista incentrata su forme e colori, segni e gesti, strutture e alfabeti.

Alla fine degli studi, nel 1946, Carla Accardi si trasferisce a Roma dove , frequentando gli studi di via Margutta, conosce molti giovani e promettenti artisti con i quali stabilisce rapporti di amicizia e di lavoro. L’anno successivo, realizza il suo primo dipinto astratto intitolato Scomposizione e nel mese di marzo dello stesso anno, con gli amici Pietro Consagra, Ugo Attardi, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Giulio Turcato e con Antonio Sanfilippo, (che sposerà nel 1949) dà vita al Gruppo Forma (“Forma 1” s’intitolerà il primo e unico numero della rivista-manifesto, uscita il 15 aprile). Risale al 1948 la sua prima partecipazione alla XXIV Biennale di Venezia e al 1950 il “taglio del nastro” delle personali con l’inaugurazione della mostra alla Galleria Numero di Firenze.

I lavori di ricerca dell’Accardi richiamano in breve tempo l’attenzione dei critici che iniziano a interessarsi al suo stile, seguendola nelle diverse esposizioni.
Il percorso stilistico di Carla Accardi, all’inizio guarda alla pittura informale approfondendo, in particolare, la poetica del segno che diventa protagonista. Nascono le prime opere dove segmenti dai richiami geometrici si liberano sui supporti, in ordine casuale, dando origine a una particolare “scrittura”; alfabeti segnici astratti, privi di un significato concettuale e di carattere simbolico. Da questo momento le sue opere sono sempre più riconoscibili,caratterizzate da quei “segni -colore”, bicromie luminescenti, realizzate prima su normali supporti opachi, poi su fogli trasparenti di “sicofoil”, ( particolare acetato di cellulosa), dipinti con smalti monocromi.

La mostra “Contesti“, curata da Maria Grazia Messina e Anna Maria Montaldo con Giorgia Gastaldon è accompagnata da fotografie e documenti provenienti dall’Archivio Accardi Sanfilippo. Sarà visitabile sino al prossimo 27 giugno con i seguenti orari : da martedì a domenica 9.30-19.30; il giovedì 9.30-22.30 info 02 88444061.

E.F.