"È stata annunciata durante un'apertura straordinaria del Rustico Pogliaghi, lo scorso 27 novembre: la data di riapertura al pubblico della casa-museo Lodovico Pogliaghi è imminente e avverrà tra la fine di aprile e l'inizio del mese di maggio. È stata inoltre raggiunta l'intesa per cui l'apertura dell'istituzione museale e i relativi servizi turistici e didattici saranno gestiti da Archeologistics snc".
Elena Castiglioni e Marina Albeni spiegano ai nostri microfoni le prossime novità che coinvolgeranno il museo in vetta al Sacro Monte di Varese: "Siamo una società che opera prevalentemente nella divulgazione e conoscenza del patrimonio culturale italiano. Progettiamo e realizziamo servizi di visita guidata, educazione museale, turismo culturale. Supportiamo progetti culturali con servizi di comunicazione e grafica. Forniamo consulenza per musei, monumenti ed aree archeologiche. Per il museo varesino è stato raggiunto un accordo tra Fondazione Lodovico Pogliaghi e Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano".

Il 30 giugno 1950 moriva nella sua dimora a Santa Maria del Monte, Lodovico Pogliaghi, noto ad amici e committenti come "el Pugliaghin" per la sua minuta corporatura. Un fine

collezionista, una figura di spicco nel panorama della cultura milanese.
La villa, donata alla Santa Sede nel 1937, oggi di proprietà della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e gestita dalla Fondazione Pogliaghi, fu aperta ufficialmente nel 1971.
La caratteristica della casa-atelier, collocata in prossimità della quattordicesima cappella sulla Via Sacra, è che, ancora oggi, testimonia la versatile cultura e la predilezione eclettica del maestro, nonché le sue inclinazioni di colto collezionista.

Archeologistics commenta così: "La casa-museo è una delle poche istituzioni prealpine in grado di proiettare pienamente Varese verso la città di Milano, la diocesi intera e il complesso circuito di case-museo del capoluogo lombardo, nonchè la ricca serie di istituzioni impegnate nella tutela e nella valorizzazione di arte religiosa. Noi lavoriamo nel campo della didattica, favorendo l'accesso a musei e monumenti per tutte le fasce di età. È importante che chi si sente coinvolto in una proposta culturale sia effettivamente protagonista, letteralmente compartecipe del fatto culturale. Quando si parla di EXPO non è possibile snocciolare solo cifre di flussi turistici. Occorre pensare all'accoglienza, alla qualità dei contenuti, alla rete culturale diffusa e a concredi accordi di programma per lavorare insieme".