Venezia – Se procedendo nel Sestiere di Dorsoduro sulle Fondamenta delle Zattere ci si sofferma, in un giorno di sole, al culmine di un ponticello ad osservare il baluginio che anima i moti di quell’angolo di mare, si potrà comprendere come tali bagliori siano simili a sospiri.

L’osservatore paziente ne rimarrà rapito cedendo cuore e mente a quell’ipnotico incanto.
Ben più profonde vibrazioni muovono l’anima di un artista, il suo sguardo ruberà di quei bagliori l’essenza profonda conferendo loro dimensione e forma sino a concentrare in ognuno di essi pulsante luminosità.

Tassello dopo tassello, in modulata successione, Fabrizio Plessi accosta le valenze simboliche dell’oro e del mosaico alle proprietà estetiche e pratiche di Moasaica, borsa creata per Dior.

Da sempre Fabrizio Plessi ha conferito alle sue opere il cadenzato succedersi del tempo, un suo tempo da lui creato e idealizzato, unico e inimitabile mosso dal mistero dell’inafferrabilità.

Ora Mosaica riunendo in sé tali magie, assume altresì valenza tattile e praticità d’uso e nella perfezione della forma aneliti di maestosa e soave eleganza ancor più avvalorati se il portamento di colei che l’avrà al braccio, sarà in grado di liberarli con la cadenza del passo o di un gesto sinuoso.

Fabrizio Plessi “Mosaica” creata per Dior.

Mauro Bianchini