Guido Morselli ritratto in una foto in bianco e neroGuido Morselli ritratto in una foto
in bianco e nero

E' stata inaugurata ieri nella Biblioteca del Liceo classico di Varese la mostra itinerante "Morselli fra arte e natura" a cura di Silvio Raffo, Valentina Fortichiari, Arturo Bortoluzzi, Linda Terziroli, Simona Gamberoni, Matteo Sacchetti.
Per tutto il mese di maggio, dalle 14 alle 17, sarà possibile visitare e conoscere l'opera dello scrittore varesino, morto suicida nel 1973.

In questa esposizione, vengono presentati una dozzina di pannelli, manoscritti e video tra cui uno girato in 8 mm dallo stesso Morselli.
La mostra si divide in due parti: nella prima, vengono riprese alcune notizie biografiche e citazioni dai suoi scritti, nella seconda parte sono esposti alcuni manoscritti, libri e fotografie di cimeli quali la macchina da scrivere Olivetti, le abitazioni di via Limido e di

Uno degli scritti di Guido MorselliUno degli scritti di Guido Morselli

Gavirate.

L'esposizione vuole essere un contributo alla pioneristica e recente riscoperta della figura di Morselli "ambientalista".
"La difesa del verde è una necessità sociale" scrisse lo scrittore nativo di Bologna in un articolo su "La Prealpina" il 26 giugno 1952, spiegando perché, a suo avviso,  Varese doveva salvaguardare il verde e i parchi contro il dilagare del cemento. Purtroppo i suoi appelli sono rimasti inascoltati perché la Città Giardino, come è stato più volte sottolineato dagli stessi curatori, ha subito molte deturpazioni in ambito paesaggistico e naturalistico.

Il suo punto di vista ecologico potrebbe riassumersi in questa frase: "Un paesaggio bisogna contemplarlo con la mente sgombra da altri interessi. Tu lo vedi trasfigurarsi. Muta volto, assume colorito del tuo animo, diventa cosa tua. E tu senti il tuo piccolo mondo dilatarsi, divenire immenso quanto l'orizzonte". (Guido Morselli, Uomini e amori, pp. 261-262).