Uno studio che non ha solo un valore antropologico ma anche medico, biologico, poiché permette di analizzare malattie e decessi in un’epoca ormai lontana dalla nostra.
 Perché tra l’VIII° e il XVI° secolo tanti bambini sono stati sepolti all’esterno e all’interno della chiesa romanica di San Biagio a Cittiglio? A questa domanda stanno provando a dare risposta antropologi e archeologi, nell’ambito dello studio condotto dal nuovo Laboratorio di antropologia fisica dell’Università dell’Insubria e che vede partecipare anche gli studiosi della soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia. Obiettivo: scoprire che cosa si celi nel suolo, fuori la Chiesa di S. Biagio, conducendo l’indagine dell’area cimiteriale esterna all’abside medievale, che ha restituito in pochi anni di scavi numerosissimi reperti scheletrici di varie epoche storiche. Gli ultimi scavi – ripartiti tra i mesi di maggio e luglio 2017, eseguiti grazie ai finanziamenti ottenuti dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto, in particolare – hanno portato alla scoperta di altre dodici tombe che si vanno ad aggiungere alle quaranta sepolture già portate alle luce durante gli scavi archeologici precedenti effettuati a partire dal 2006. Ritrovati, nel corso degli scavi, i resti di numerosi infanti. 

Debora Banfi