Busto A. -Torna Miniartextil, la storica manifestazione dedicata alla Fiber Art contemporanea e da domani, al museo del Tessile, alle 18, si aprirà al pubblico.
Dopo i rinvii causati dalla pandemia, finalmente è possibile ammirare, nelle sale gemelle le fantastiche opere di arte tessile contemporanea e i preziosi minitessili firmati dai numerosi artisti, affermati ed emergenti, che anche in questa trentesima edizione (per Busto la terza) hanno saputo stupire il pubblico.
La rassegna, si ricorda, è stata ideata da Mimmo Totaro e Nazzarena Bortolaso (recentemente scomparsa) nel 1991 e organizzata dall’Associazione ARTE&ARTE, porta da Como, in tutta Europa, queste fantastiche e suggestive visioni e composizioni.

Novità di questa terza edizione bustocca e per volontà all’Assessorato alla Cultura, parte della mostra è allestita all’aperto. Qualcuno infatti avrà notato in via Volta e in piazza Vittorio Emanuele alcune architetture tessili realizzate come reti, intrecci di filo bianco “ricamati” con ritagli di tessuti e fili svolazzanti. Sono le installazioni intitolate Prospettive di Daniela Frongia, giovane artista di origini sarde, che con le sue opere ha idealmente unito i poli cittadini di conservazione e promozione della cultura, per rinsaldare un legame fra una città attenta e ricca di progetti e la sua storia industriale più importante, quella appunto rappresentata dal distretto tessile. Un legame che l’artista rafforza ancor di più con Busto, la sua tradizione e l’imprenditoria. I tessuti utilizzati infatti sono stati donati da alcune aziende tessili locali.

Il lavoro di Daniela Frongia, Prospettive, attraverso l’architettura tessile costruita manualmente dall’artista mediante una serie di nodi, sviluppa una struttura tridimensionale intesa come rete sociale che pone in dialogo la città con i suoi abitanti; l’opera simboleggia l’unione, lo scambio e il contatto, mostrando come ogni singola azione protratta nel tempo, possa dare forma a nuove realtà. L’architettura leggera e fluttuante, come una danza di colori, si somma al sito che la ospita senza nasconderlo anzi esaltandone le diverse prospettive.

«Il ritorno di “Miniartextil” a Busto, dopo la forzata sospensione dovuta alla pandemia, è stato profondamente desiderato e pervicacemente perseguito – afferma la vicesindaco e assessore a Identità e Cultura Manuela Maffioli -. Esso ritrova e, anzi, rinnova e rilancia le “ragioni” e il senso stesso del suo approdo a Busto, del suo essere a Busto. Una scelta che affonda le radici nell’identità della nostra città, nel suo “DNA tessile”, che, nella fiber art, trova una declinazione estetica sublime. ».

Nelle Sale Gemelle del Museo del Tessile, sono esposti 54 minitessili, opere delicate, ironiche, fragili e potenti, scelte da una giuria presieduta da Mimmo Totaro e composta da Paolo Bolpagni, Maria Luisa Frisa, Francesco Franchi e Giovanni Berera. I minitessili fanno da contrappunto a una mostra che a Como ha celebrato i primi trenta anni di ricerca artistica ininterrotta, a cura dell’Associazione ARTE&ARTE, che ha selezionato opere di nomi importanti e già ospitati a Miniartextil, fra i quali Josep Grau Garriga e Barbara Shawcroft, maestri indiscussi dell’arte tessile, le italiane Wanda Casaril, Marisa Bronzini e Marialuisa Sponga, Mimmo Totaro, anche co-fondatore del progetto; e ancora Filippo Avalle, Gin Angri, Angela Glajcar, Alvaro Diego Gomez Campuzano e i giovani Giulio Locatelli e Guido Nosari.

Miniartexil rimarrà in calendario sino al 19 giugno e sarà visitabile da martedì a giovedì dalle 15 alle 19 (il giovedì sino alle 21); sabato e domenica dalle 11 alle 19.
Evento collaterale alla mostra è la personale di Daniela Frongia, intitolata “Noi uno Smarrito” allestita fino al 19 giugno allo Studio Legale Albè nella sede di Via Cellini, a Busto Arsizio, visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 19.30, telefonando al numero 0331.639176.