Sono 2 milioni di anni che l’uomo migra dall’Africa verso l’Europa. Il principale corridoio di passaggio, anche in tempi preistorici, è stata proprio quella sottile striscia di terra che ora sta sotto i miei piedi, tanto contesa e calpestata, al confine tra Palestina e Giordania.

Un lungo nastro serpeggiante scende dalle aride colline. La via per il commercio più consumata del Mondo: migliaia di anni di continui passaggi. In passato il tracciato cominciava nell’antica città di Eliopolis, in Egitto, che oggi si trova alla periferia del Cairo, attraversava tutta la Giordania e continuava fin oltre la Siria, puntando verso le Indie. Nel corso dei secoli venne utilizzata dai Nabatei per il trasporto delle spezie, poi venne lastricata dai Romani, disseminata di castelli durante le Crociate, impiegata come cammino per il pellegrinaggio dai Cristiani e come tragitto verso la Mecca dai Musulmani.

La Strada dei Re: la via di comunicazione più antica della Terra.

L’Africa è il luogo dell’origine per definizione, il respiro del globo; l’Europa è da sempre il territorio dell’ingegno e della Storia scritta, l’Asia forse già all’epoca parlava di futuro. Questo percorso metteva in comunicazione tre continenti, tre essenze, tre modi di vivere. TRE MONDI.

“Non dirmi quanti anni hai o quanto sei colto, dimmi dove hai viaggiato e che cosa sai” (Maometto).
Il percorso, dicevamo, partiva proprio dalle coste del Mediterraneo che esiste necessariamente come luogo d’incontro e fin dall’antica Roma era proprio così: sogno della globalizzazione del I Secolo oggi ineluttabilmente disatteso. Un tempo era il transito e l’unione di popoli, merci, archetipi, ora sembra essere più che altro un mare che divide, una linea di sangue: sponde opposte, CONTRASTI. Un abisso scuro che frammenta le economie.

Le migrazioni moderne sono Viaggi di un Ulisse non-eroico-ma-disperato, son cammini epici ma quasi sempre senza ritorno.Tempi infiniti e friabili speranze. Sogni che naufragano a dieci miglia dalla costa.

Limes – il Confine. Un pensiero remoto, costruito intorno all’idea che ci sia un “loro” e un “noi” separati ed inavvicinabili.

NON ESISTE. Siamo tutti esseri umani. Gli opposti si devono  incontrare. Interfacciare.  Amalgamare. Almeno, secondo Natura, proprio con la funzione di creare Biodiversità.
Bisogna avere la capacità di trascendere i freni sociali e culturali  dai quali ha avuto origine la nostra fierezza di essere occidentali, per capire il passato, per sognare quel che sarà. TUTTI_INSIEME.

Quella parte del mondo che io chiamo “La Nostra Casa” è formata proprio dall’unione dei punti di passaggio tra Africa, Asia minore ed Europa. Strade percorse da mercanti, esploratori, uomini di Scienza e di Fede, anime viaggianti. MOLTITUDINI_

Da sempre l’uomo si è spostato da un luogo all’altro anche per necessità: carestie, cambiamenti climatici, crisi economiche, corsa all’oro. Ha spesso avuto l’opportunità di cambiare, inseguendo territori migliori, condizioni di vita più attraenti.

E’ sempre stato così: se si guarda dall’alto questo territorio, nulla è mutato qui,  negli ultimi due millenni. Eppure ci copriamo continuamente gli occhi:  non riusciamo ad accettare il 

fatto che parte della popolazione delle terre più sfortunate oggi si sposti verso le nostre regioni, che in questo momento sono, di fatto, quelle più ricche di risorse.

E’ facile partire se sai di poter tornare. E’ facile camminare se sai già dove poterti fermare.
inDIFFERENZA E’ L’INCAPACITA’ DI DISTINGUERE LE DIFFERENZE
MIGRAZIONE E’ SINONIMO DI SPERANZA NON DI INVASIONE
e la Strada dei Re  è qui per ricordarcelo

…nei pressi del Wadi Mujib, Giordania,