'Prospettive (dalla serie mitologie dell'infanzia)''Prospettive
(dalla serie Mitologie dell'infanzia)'

Nuovi volti in città – Ricade nuovamente a Torino, dopo Gian Pietro Farina, la scelta della curatrice Adelinda Allegretti per la nuova esposizione nelle ampie sale dell'Ata hotel in zona Ippodromo. Si chiama Mauro Martin, è nato a a Pinerolo, ha frequentato il Liceo Artistico e il Politecnico di Torino dove consegue la laurea in Architettura. Una formazione intrecciata tra passato e presente; mentre cresce nello studio del noto pittore surrealista torinese Raffaele Ponte Corvo, guarda con ammirazione alla storia dell'arte del XV secolo. E' a partire dagli anni Settanta che l'artista compare sulla scena espositiva internazionale. Una ricca selezione di opere sono esposte fino ai primi di luglio a Varese in una mostra personale che permette la lettura dei vari periodi creativi attraversati da Martin.

Alcune regole – "Mauro Martin è un artista che non pochi addetti ai lavori definirebbero 'completo'. Dal disegno alla pittura alla fotografia, i suoi molteplici campi di interesse hanno un comun denominatore, ovvero la composizione, la struttura dell'opera. Ad ogni linguaggio visivo, infatti, per Martin sottende la medesima regola: quella pulizia formale e quel rigore di impostazione che nel Rinascimento era alla base di ogni creazione artistica. Credo debba essere questa la giusta introduzione non solo alla mostra fotografica romana,

'Autoritratto metafisico (dalla serie Geometria della memoria)''Autoritratto metafisico
(dalla serie Geometria della memoria)'

ma all'intero corpus dell'operato di Martin. La prima considerazione che permette, anche ad un pubblico di semplici amatori, di comprendere appieno lo spirito della sua ricerca", scrive la curatrice Adelinda Allegretti.

Le sezioni della mostra – L'esposizione varesina è suddivisa in cinque sezioni, "alcune caratterizzate da un importante coinvolgimento autobiografico, altre dallo studio della Sezione Aurea, altre ancora da un rinnovato rapporto con la Natura e con la Storia" precisa l'Allegretti. Il percorso si apre con Geometrie della memoria, lavori con cui l'artista si presenta al visitatore attraverso oggetti semplici del quotidiano accostati, posti in composizioni rigorose a descrivere la sua attenzione alla lettura dell'immagine della tradizione veneziana. "Nella serie Mitologie dell'infanzia Martin procede su questa stessa linea, svelando con parsimonia momenti e ricordi lontani nella memoria. Pinocchio, una piccola bambola, dei biscotti – persino questi rigorosamente geometrici -, il modellino di un'automobile, al tempo stesso gioco e simbolo di quella 'torinesità' che contraddistingue Martin, sono ancora una volta indizi del suo essere uomo ed artista, a cui si affianca, stavolta in bella vista, 'Il meccanismo del pensiero': se prima la sua presenza aleggiava, ora il Pictor Optimus si fa tangibile e sommo riferimento" scrive la curatrice.

'In estate (dalle serie La natura ricreata)''In estate (dalle serie La natura ricreata)'

Sulla strada dell'artista – Uno studio come quello della Regola Aurea segna, com'è stato per grandi protagonisti della storia dell'arte, caratterizza anche le opere di Mauro Martin. "Mi piace leggere la serie La natura ricreata come un omaggio al virtuosismo costantemente ricercato nella storia della pittura, da Apelle in avanti. Come non vedere, in un'opera come In estate, delle affinità con la Canestra di frutta ambrosiana e con la pittura fiamminga ed olandese, dove la bravura di un artista si misurava con la sua capacità di meravigliare lo spettatore? E se qui la lente si sostituisce al pennello il concetto non cambia, perché per ottenere certa resa cromatica e certi rapporti luce – ombra, l'attesa – come confessa Martin – può essere davvero molto lunga, e comunque frutto di attento lavoro. Non è anche questo virtuosismo?", continua Adelinda.

Altri elementi entrano in dialogo nella ricca e svariata produzione dell'artista. L'ultima sezione della mostra affronta natura e storia, dall'antica Grecia ai giorni nostri. Nella serie il Trittico della Kore presenta, come descrive la curatrice "una sorta di messa in atto dell'Età dell'Oro, in cui l'abbondanza della natura, si lega, o meglio corrisponde, ad un'altrettanta levatura del pensiero. Un omaggio alla cultura greca, quale culla della nostra civiltà e, forse, picco ultimo di quel vivere dell'uomo in armonia con ciò che lo circonda". La mostra di Martin incuriosisce e stupisce l'osservatore per la molteplicità dei dettagli, degli elementi visivi e concettuali presenti.

Mostra personale Mauro Martin
Atahotel Varese
fino al 1 luglio 2010
Via Francesco Albani, 73
Varese
www.allegrettiarte.com
www.mauromartin.it