Massimo ConconiMassimo Conconi

Sono i principali temi di attualità quelli trattati insieme a Massimo Conconi, artista ed insegnante al Liceo Artistico Frattini di Varese. Di seguito, un piccolo stralcio della lunga registrazione, in attesa dell'appuntamento video in onda su La6 tv domenica 4 aprile alle 20,45.

Recentemente si è inaugurata la mostra al Castello di Masnago sul tema della sfera: che cosa ne pensa? 
"La mostra è sicuramente un bello sforzo organizzativo ancora una volta dell'Associazione che deve rendere grazie a Marcello Morandini per la sua ecletticità, ma di sicuro l'oggetto "sfera" non è un tema facile per un artista, specialmente per i pittori. La sfera è una superficie tridimensionale, che continua a curvare nel piano, però ci sono in mostra anche delle soluzioni interessanti, soprattutto per quegli artisti eclettici che vanno un po' al di là dell'essere semplici pittori, ma che hanno ragionato sulla sfera in maniera più complessa. Mi riferisco in particolar modo a due artisti: a Mariuccia Secolle e a Luigi Sandroni che sembrano abbiano colto molto il principio della sfera. Interessante anche il lavoro dell'amico Emilio Corti. Proprio ieri ho visitato la mostra:  staremo a vedere che cosa succederà con gli architetti e gli scrittori."

Qualcuno ha definito la mostra un po' "pretestuosa" proprio perchè legata ad un oggetto specifico…  
"In effetti, mostre di questo genere sono un po' delle forzature, questa è una mia opinione personale. Credo che l'oggetto sfera potrebbe essere legato a dei soggetti più particolari, penso per esempio a Gaia, alla Terra, alla penna a sfera. Diciamo che si potrebbero pensare delle mostre che incidano di più sul sociale, che abbiano qualcosa di più attuale, dove ci sia più libertà di espressione, più possibilità e capacità per l'artista di proporsi, con un tema più vasto, o magari più astratto (come l'acqua, l'aria).

L'intervista a Massimo ConconiL'intervista a Massimo Conconi

E sulle mostre pacchetto arrivate di recente anche negli spazi varesini, lei che cosa pensa?
"Diciamo che c'è sempre un po' di perplessità, anche perchè abbiamo visto ormai l'esperienza a livello nazionale che insegna che le grandi mostre stile "Brescia" sono state degli "oggetti" e degli "eventi", senza però produrre nulla di nuovo. Forse un po' si tratta di una sorta di devianza degli addetti ai lavori, di chi si occupa del mondo dell'arte. Perché, dunque, tornare a riproporre, ad esempio, gli Impressionisti, o persino Modigliani, quando invece manca l'attenzione alla realtà locale, ma anche nazionale ed internazionale? Mi verrebbero in mente moltissimi nomi di artisti varesini che operano in ambiti nazionale ed internazionali di buon livello, che non hanno mai potuto esporre in Varese o in provincia. […]"

L'intera intervista sarà disponibile su artevarese.com a partire da martedì, dopo la messa in onda per la trasmissione Infocultura su La6 Tv domenica alle 20,45.