Acqui Terme (AL) – A dare il titolo a “Martini e Melotti. Un arco dello spirito” a cura di Fabrizio Malachin e Paolo Repetto con il coordinamento di Laura Garbarino, in corso al Museo Civico Archeologico  è l’intestazione del volume “La scultura lignea morta” edito nel 1945 quale testamento artistico di Arturo Martini. I momenti fondanti della mostra sono tesi ad animare le affinità tra i due Maestri con soggetti che vanno dalla fede cristiana alla mitologia, dall’ antica classicità sino alla musica.

A tale proposito di Arturo Martini (Treviso 1889- Milano 1947) appare in mostra la piastrella decorativa “Icaro” in terraglia smaltata eseguita tra il 1910 e il 1911 e la scultura in bronzo “Saffo” (1913-1914).

La componente cristiana si manifesta attraverso due opere in gesso, “Figliol prodigo” (1913-1914) e “Adamo ed Eva” degli stessi anni e con la terracotta “Annunciazione” del 1927.

Sono opere tese a stabilire una consonanza con l’aspetto cristiano di Fausto Melotti (Rovereto 1901-Milano 1986) con lavori come la ceramica smaltata policroma “Madonna con bambino” (1946) “L’Annunciazione” (1973) e l’impianto scultoreo “Lazzaro” del 1980.

Il legame tra i due artisti trova altrettanta corrispondenza mediante la mitologia greca con la terracotta “Demetra” del 1943) e la ceramica smaltata “Kore” del 1954.
Ed è attraverso le cinquantasette opere in mostra, tra bronzi, ceramiche, lavori in ottone, terrecotte, tecniche miste, che bene si comprende la profonda sintonia umana e artistica che ha legato Arturo Martini a Fausto Melotti.

“Martini e Melotti. Un arco dello spirito” – Acqui Terme – Civico Museo Archeologico, Via Ottaviano Morelli 2. Fino al 7 gennaio 2024. Orari. Martedì-venerdì 10-13,30/15,30-19. Sabato e domenica 10-19.

Mauro Bianchini