Bard – L’ambiziosa opera fotografica di Martine Franck (1938-2012) e la sua sincera attrazione per gli esseri umani (la gioia dell’infanzia, i ritratti di lavoratori, le lotte femministe, la spiritualità buddista, gli anziani) sono al centro del progetto espositivo dal titolo Martine Franck. Regarder les autres, promosso dal Forte  in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, dal 9 marzo al 2 giugno, nelle sale delle Cantine della fortezza.

L’obiettivo della mostra, curata da Clément Chéroux, direttore della Fondazione è quello di far conoscere l’immenso contributo di Martine Franck come donna fotografa, celebrare le sue immagini più note dell’infanzia, della vecchiaia e del teatro, alcune delle quali sono diventate delle icone. L’artista ha documentato il grande affresco dell’avventura terrena, nella tradizione della fotografia umanista francese, lasciando un’impronta profonda e personale nella storia della fotografia del XX secolo.

Spiega Ornella Badery, presidente dell’Associazione Forte di Bard: “Vengono presentate in mostra più di 180 opere, suddivise in 7 sezioni che spaziano dagli scatti che immortalano gli stadi della vita alle manifestazioni politiche, passando per le lotte femministe e i paesaggi dei luoghi a lei più cari. Un omaggio ad una delle più grandi donne della fotografia mondiale”.

Martine Franck professava lo stupore e la celebrazione della vita, una gioia profonda di fronte all’umanità e allo stesso tempo lottava contro l’esclusione con tutta l’empatia che sapeva mostrare. Fotografa socialmente impegnata, divenne un’attivista per molte delle cause che fotografò attivamente. “Una fotografia non è necessariamente una bugia – ha detto -. Ma non è nemmeno la verità. […] Bisogna essere pronti ad accogliere l’inaspettato”.

L’artista ha un personale approccio documentale della fotografa, alla ricerca costante della vita e di quello che si spinge oltre la verità: nell’inaspettato, colto insieme alle maschere del Théâtre du Soleil e nelle rivolte del ‘68, ma anche scovato nelle case degli anziani francesi e in un monastero in Nepal. Fotografando le altre donne, privilegiate e indigenti, celebri e anonime. Avvicinando ricamatrici di doti come le giovani ragazze indiane dei piccoli villaggi di Gujarat, come ha fatto con artiste del calibro di Sarah Moon, fotografata mentre salta la corda con una ragazzina. Ha documentato gli eventi politici e sociali del XX secolo per riviste come Life e il New York’s Times, partecipato alla creazione di agenzie come Vu e il lavoro collettivo di Viva, prima di diventare una delle poche donne di Magnum Photos e la più forte sostenitrice della Fondazione Henri Cartier-Bresson.

Fotografa di grande sensibilità, sfiora con delicatezza la semplicità del quotidiano. Le sue immagini permettono di entrare in un mondo sospeso. Scatti che hanno il merito di distogliere lo sguardo da focali di sicuro impatto per portarlo su particolari intensamente simbolici. La Franck crea un meccanismo visivo che, attraverso la cura costante del rapporto tra contenuto e forma, genera immagini di singolare bellezza. La fotografia diventa un modo di comunicare emozioni, passando dai ritratti di alcuni tra i più importanti artisti e scrittori, tra cui Michel Foucault, Marc Chagall e Agnès Varda, ad un impegno sociale che si focalizza nel dare voce a sfollati ed emarginati. Ognuna delle sue fotografie nonostante nasca dall’istinto del momento, rivela una profonda cura della composizione e una potenza artistica fuori del comune. La sua arte è il riflesso di una scrittura personale segnata da geometrie, curve e linee, alla ricerca della bellezza dell’animo umano e della profondità dei cuori e delle anime, catturati nel vivo delle cose, compresa l’espressione artistica resa attraverso uno “sguardo” di eccezionale sensibilità.

L’esposizione sarà visitabile sino al 2 giugno. Orari al pubblico: martedì-venerdì 10 -18;
sabato, domenica e festivi 10 – 19. Aperto a Pasqua e Pasquetta 10 – 19. Tutte le domeniche alle 15, a partire dal 17 marzo, il pubblico potrà approfondire i contenuti della mostra grazie ad una serie di visite su prenotazione  Per informazioni: prenotazioni@fortedibard.it; T. 0125 833811