Somma Lombardo, Castello Visconti di San Vito. Dal 7 giugno è possibile visitare tutte le domeniche, ovviamente su prenotazione, il Castello Visconti di San Vito. Dopo i mesi di chiusura forzata il Castello di Somma Lombardo offre molto ai visitatori. Facciamo alcuni esempi.
Le visite guidate sono ripartite in totale sicurezza (l’apertura per l’anno in corso era originariamente prevista per il 28 marzo scorso). E stupiscono per la passione e la competenza dei volontari, nonché per il percorso di visita proposto. Infatti quest’anno, come mi raccontava la preparatissima guida sommese Donata, si è deciso di aprire al pubblico per la prima volta le sale in cui abitava l’ultimo proprietario del castello, il marchese Luigi Gabrio di San Vito Visconti. A lui, morto prematuramente in un incidente stradale nel 1997, si deve la decisione di creare la Fondazione Visconti di San Vito che gestisce il castello e lo rende fruibile da oltre vent’anni.
Il Castello ha una storia antichissima: attestato fin dal IX sec. d.C. come roccaforte di difesa lungo il corso del Ticino, tra Milano e il Lago Maggiore, solo nel 1448 divenne residenza stabile dei fratelli Francesco e Guido Visconti che, lasciata la città di Milano, si stabilirono a Somma Lombardo. Nel 1473 in seguito ad alcuni contrasti i fratelli decisero di spartirsi la proprietà della dimora e del borgo di Somma, segnandone di fatto la divisione giuridica fino al 1950, anno in cui il marchese Alberto Visconti di San Vito riunificò l’intera proprietà. Oggi il Castello presenta un ottimo stato conservativo, nonostante non siano mai stati realizzati interventi di restauro, e sorprende i visitatori per gli affreschi seicenteschi del piano nobile e per la collezione dei piatti da barba.
Probabilmente la più importante collezione al mondo di piatti da barba è proprio quello del Castello Visconti di San Vito. Si deve al marchese Carlo Ermes Visconti di San Vito che la iniziò nell’ultimo quarto dell’Ottocento per caso. Infatti, in occasione del suo compleanno gli fu regalato un piatto da barba che diede di fatto il via alla collezione. Oggi comprende quattrocento bacili faentini, savonesi, maioliche francesi, tedesche, inglesi, spagnole, fino alle porcellane orientali, cinesi e giapponesi, importate dalla Compagnia delle Indie. Grazie alle visite guidate del Castello potrete ammirare la sala dei piatti da barba.
Oltre alle visite domenicali proposte dalla Fondazione Visconti di San Vito, segnaliamo anche l’organizzazione di eventi pensati per il pubblico adulto e per le famiglie. Lo scorso 21 giugno, ad esempio, è stato organizzato un pic nic nel giardino interno del Castello, solitamente non visitabile, a cui si poteva abbinare la visita guidata agli ambienti interni. A luglio invece, precisamente sabato 18 luglio, “La Nuova Compagnia Anni Verdi” e il gruppo da camera del coro di “Summa Cantica” hanno interpretato canti del Risorgimento nella splendida cornice del cortile d’onore del Castello. Tentativi, riusciti, di tornare a far dialogare cultura e territorio. E sicuramente ve ne saranno altri.

Eleonora Manzo