Partic. dell'invitoPartic. dell'invito

Cambio di scenario – Un nuovo ospite sta per entrare nella casa-studio di Ermanno Cristini, si tratta di Lidia Sanvito, artista napoletana da tempo adottata da Milano. E' lei a proseguire l'appuntamento con L'ospite e l'intruso una particolare proposta espositiva che sta diventando sempre più abituale per i varesini. Anche in questo caso non cambiano le regole dell'iniziativa: è dichiarato da subito il nome dell'artista invitato (l'ospite) mentre bisogna attendere fino al giorno dell'apertura per scoprire chi sarà il collega e compagno d'avventura (l'intruso). Anche in quest'occasione Cristini ha deciso di coinvolgere una creativa che rispecchia la sua idea di arte contemporanea, che esula dagli schemi della rappresentazione puramente estetica, che si contraddistingue per una ricerca unica e originale. Lidia Sanvito – con cui l'artista varesino ha condiviso anche una tappa di Roaming – ha queste caratteristiche e le sue opere sono tutt'altro che scontate.

Un'opera di LidiaUn'opera di Lidia

I protagonisti si svelano – "Lidia è un'artista che gravita intorno al project space milanese MARS, una sorta di white cube che rappresenta una delle principali polarità della giovane realtà artistica milanese" ci spiega Cristini. "Il suo lavoro si caratterizza come una "scultura" lieve che avviene spesso attraverso una ripetizione di strutture modulari (lettere dell'alfabeto incluse), capace di rivelare il potenziale semantico e percettivo del materiale impiegato – continua l'artista varesino – per l'Ospite e l'intruso presenta due interventi inediti concepiti appositamente intorno al tema del tempo".
"Mi dedico prettamente alla scultura", prosegue Lidia Sanvito, "ma in questo caso ho pensato anche ad altro. L'intento è quello di fare un lavoro dedicato a Cristini e al suo spazio, un intervento site specific che comprende due installazioni una delle quali rimarrà poi nello studio".

Fermi ad oggi – Alla base di quest'intervento c'è l'interazione con lo spazio determinata da un dialogo con gli oggetti già presenti, l'artista si avvale di particolari elementi della stanza per inserire una sua opera. "Di solito uso la gomma, ma qui ho pensato di introdurre delle clessidre che ho posizionato distese in un angolo dell'atelier dove ci sono delle catene bianche", specifica l'artista, "in questo modo fermo il tempo, la sabbia non può defluire, è bloccata". "Il mio materiale consueto lo uso invece per "Eva" il mio secondo intervento che è composto da una serie di mattonelle bianche che sono

Un'altra opera dell'artistaUn'altra opera dell'artista

adagiate a terra a formare una linea – continua Livia – si crea così una sorta di meridiana con assi di luce che in realtà per come è costruita non può segnare il tempo ed è anche interrotta da una colonna presente in quella stanza".

L'arte che basta a se stessa – Tempo presente, ma anche tempo interrotto. L'artista riprende uno dei temi cari a tutta la storia dell'arte, fulcro della ricerca di molti contemporanei e tema di numerosi contributi filosofici. Un modo nuovo di guardare lo scorrere del tempo e il divenere delle cose, arricchito da un'ulteriore punto ferma della sua ricerca personale: il lavoro sull'inibizione all'utilizzo. "Cerco di inibire ogni possibile funzione, concepisco la scultura come forma. Faccio scultura per la scultura senza nessun decorativismo" conclude l'artista.

L'OSPITE (e l'intruso)
Lidia Sanvito
un'idea di Alessandro Castiglioni  ed Ermanno Cristini
dal 17 aprile al 2 maggio 2010
nello studio di Ermanno Cristini
via S. Pedrino 4, Varese (suonare a Dessert)
tutti i giorni su appuntamento 335 8051151
Inaugurazione sabato 17 aprile ore 19