Torino – Come Parigi anche Torino stravolse, tra fine Ottocento e il primo ventennio del Novecento, il proprio assetto urbanistico.

A Parigi furono abbattuti interi quartieri per lasciare spazio ad ampi viali, parchi, grandi magazzini e abitazioni destinate all’alta borghesia.

Nel capoluogo piemontese fu la connotazione Liberty a mutare l’assetto urbano e sociale della città, come il Villaggio Leuman, chiara ispirazione ai contesti del nord Europa.

L’architetto e ingegnere Pietro Fenoglio creò capolavori quali Villa Scott e Casa Fenoglio-La Fleur.

Nasce, negli stessi anni, la rivista “L’arte decorativa moderna”, tesa a documentare le tendenze artistiche del momento.

A testimoniare tali mutamenti concorre la mostra “Liberty. Torino capitale”, in corso a Palazzo Madama a Torino. Strutturata in cinque sezioni l’esposizione dedica l’apertura alle figure femminili e al paesaggio tra Ottocento e Novecento con opere, tra le altre, di Bodini e Bistolfi.

Segue un ampio focus sugli accessori d’arredamento, proseguendo poi con la sezione “La Gran Via” dove vengono descritti gli spazi urbani della città. Da qui si passa agli ambiti d’uso sociale come fabbriche, scuole, bagni pubblici, per concludere con “Dalla Sfinge a Città del Messico” che vede nel lavoro di Leonardo Bistolfi, il procedimento che porta dallo schizzo, al disegno, sino all’opera finita per quanto riguarda la pittura e dal bozzetto al modello preparatorio in bronzo o marmo in ambito scultoreo.

Liberty. Torino Capitale” – Torino – Palazzo Madama, Piazza Castello. Fino al 10 giugno. Orari: mercoledì-lunedì 10-18.

Mauro Bianchini