Nell’ottantesima puntata di Poetando approfondiamo il saggio: “Letteratura liquida – Sei lezioni sulla crisi della modernità” (Manni Editore 2018) del Prof. Daniele Maria Pegorari che affronta il tema della società contemporanea descritta dal punto di vista della letteratura italiana comparata. Il tempo raccontato attraverso le voci di Svevo, Gozzano, Pirandello, Calvino, Luzi, Bauman, Eco e molti altri – italiani e stranieri – sta, storicamente, tra due lunghe crisi del capitalismo mondiale; andremo inoltre ad indagare l’eventuale nascita di una letteratura post-Covi_19.

Nel saggio di Pegorari, inoltre, si legge: è necessario che la letteratura sia resistente, ritrovi il suo realismo nel predicare la propria consistenza reale. Connotato irrinunciabile è la difficoltà della lingua da intendersi come azione di spiazzamento del lettore, sottoponendolo a una palestra dell’intelligenza e il ruolo che la poesia dovrebbe avere.

In conclusione, dopo averci proposto in lettura uno stralcio di “Addizioni”, ultimo libro del poeta Lino Angiuli, Pegorari anticipa l’uscita della sua ultima fatica: “L’occhio di vetro” (Mursia Editore 2020) un’antologia di narratori nata dal coinvolgimento di Pegorari con il movimento milanese del Realismo Terminale, capeggiato da uno dei poeti contemporanei più noti, Guido Oldani. Lo scopo? portare alla luce alcuni narratori contemporanei che, con il loro modo di utilizzare il linguaggio e la realtà vissuta, aderiscono ai dettami del movimento di Oldani.