Venezia – Le tele della fotografa statunitense Jackie Neale liberate dagli interni di Palazzo Mora dove erano state collocate, nell’ambito della Biennale d’Arte2019, in modo da permettere al visitatore una percorrenza interattiva, veleggiano ora, a pochi passi dal mare, nella quiete dei Giardini della Marinaressa.
Cadenzando una armoniosa danza, le umane fisionomie su fondo blu, comprese in “Crossing Over: immigration stories”, paiono dialogare nei giorni di sole con l’azzurro del cielo e con il frangersi delle onde manifestando in tal modo la loro intensa gioia di vivere.
Da sempre impegnata sui temi dell’immigrazione e ricordando le origini della sua famiglia, Jackie Neale ha fatto proprie le istanze di chi, costretto dal bisogno, lascia la propria terra natale nella speranza di trovare altrove quella dignità esistenziale negatagli in patria.
Assimilando tali identiche tematiche di immigrazione tra Africa e Italia, Messico e Stati Uniti, la fotografa ha inteso raffigurare nelle sue tele fluttuanti un simbolico umano volo verso una indipendenza svincolata da restrittive legislature concepite da uomini verso i propri simili.
Liberate dalla gravità terrena e della carne, le sagome di Neale assumono un candore spirituale impossibile da regolare attraverso confini legislativi e geografici, poiché volano inafferrabili sospinte dal vento della libertà.

Jackie Neale – “Crossing Over: immigration stories” – Giardini della Marinaressa Riva dei sette martiri 30122 – Fino al 16 febbraio 2021. Orario 24 ore su 24

Mauro Bianchini