L'opera di Silvia Bottazzini, vincitrice dell'edizione 2011 delL'opera di Silvia Bottazzini, vincitrice
dell'edizione 2011 del
Premio "Jacopino da Tradate"

La giuria del Premio Jacopino da Tradate 2011 non ha avuto nessun dubbio nell'individuare e proclamare l'opera vincitrice dell'edizione 2011: "La porta aperta" di Silvia Bottazzini, giovane e talentuosa artista e docente.

"Ho frequentato il Liceo del Collegio Rotondi di Gorla, dove oggi insegno, seguendo i corsi, in seguito, all'Accademia delle Belle Arti di Brera, con indirizzo "Pittura". Ho iniziato il mio percorso espositivo con una personale allestita a Lonate Ceppino grazie all'Associazione "Filigrana". A questa mostra, sono seguite una collettiva alla Permanente di Milano, una rassegna a più voci, organizzata e fortemente voluta dal pittore Giovanni Beluffi alla Frera di Tradate e dedicata al Paesaggio. Ora è arrivato il podio del Premio Jacopino da Tradate".

"Ho realizzato il mio lavoro secondo la tecnica mista della grafite su olio: è un lavoro molto grande che rientra in un ciclo tematico che seguo e sto approfondendo da diverso tempo. Si tratta di un'indagine sui luoghi del vissuto, quegli spazi semplici e domestici che abito e che amo. Oggetti, spazi e dimensioni rimandano a ricordi e persone amate". Ed è come se questi piccoli mondi quotidiani ricevessero una temperatura e un colore dagli oggetti presenti che, a loro volta, portano inscritte le tracce dell'umano passaggio ed agire. Torna alla mente il terzo carme di Catullo, quell'eterna catena che ci fa amare oggetti e spazi, a loro volta amati da altri individui.
 
"I luoghi del vissuto sono innanzitutto le stanze dove lavoro e dove si instaura un dialogo tra il mio sguardo e la realtà. Il lavoro di artista si arricchisce dell'esperienza di insegnante e viceversa. E, più di recente, è arrivata un'altra bella notizia: sono stata selezionata alla partecipazione del Premio San Fedele di Milano".
In un momento difficile e per certi versi scoraggiante come quello che viviamo tutti, Silvia Bottazzini accende un faro luminoso: "Ciò che conta per me è avere un atteggiamento di onestà nei confronti del lavoro quotidiano".