Dalle grandi vele allestite per l'occasione nel giardino dello Studio del Lauro a Milano, pronte a mutare volume ad ogni alito di vento e al tempo stesso donare riparo o ristoro a chi sosta sotto di esse, alla cristallizzazione delle teche in plexiglass, allo spazio circoscritto delle piccole costruzioni sceniche, raffiguranti la battaglia di Lepanto, alla superficie piana delle tele sino alle carte, si compie il percorso artistico, creativo e espositivo di Sandro Martini (Livorno 1941), dando vita a "Lepanto, dell'Armada ed altro", titolo che rimanda a leggende marinare.

Dato tale tragitto, è possibile a tal punto compiere il percorso inverso: partire dalle carte per arrivare alle vele in giardino.
Proprio le carte rivelano pulsare creativo, smania irrefrenabile di bloccare l'origine dell'ispirazione.
E' la base di partenza che permette il veleggiare verso la pianificazione e la costruzione delle opere a seguire, con un viaggio che porta dal collage e inchiostro calcografico su carta al colore su tela, ai teatrini, alle teche, alle grandi vele.

Non a caso Martini usa le cuciture, deve bloccarli quei frammenti di idee ed in tale operazione si scorge la gioia dell'artista bambino che non si lascia sfuggire la preda.
Anche le macchie di colore, in libera espansione su una superficie piana sottilmente definita da linee al pari di una mappa, rivelano insofferenza alla staticità, sono desiderio di libera percorrenza, l'irriverente desiderio a non arrendersi a regole predefinite.

Martini va oltre, ha necessità tattili, deve fare diventare materia quello che ha creato sulla tela, deve toccare il suo lavoro deve farlo vibrare nello spazio, deve dagli la libertà di sentire le vibrazioni dei suoi desideri, deve immaginare che quelle vele gonfie di vento, lo portino lontano.

 

Sandro Martini – "Lepanto, dell'Armada ed altro"
Milano – Studio d'Arte del Lauro, via Mosè Bianchi 60
Fino al 12 giugno
Orario: martedì-giovedì 10-14/16-19,30