Chiesa di Riva San VitaleChiesa di Riva San Vitale

È una di quelle notizie da far tremare i polsi. Non solo agli storici dell'arte, ai direttori di musei, agli studiosi e ai dirigenti delle Sovrintendenze. Ma anche alla gente che abita e ama il proprio territorio e il patrimonio storico-artistico che costella le città. La notizia, fredda ed impersonale come solo i comunicati fulminei sanno essere, arriva come una doccia gelata: dieci tele attribuite alla cerchia di Camillo Procaccini sono state rubate tra lunedì e martedì dalla chiesa di S. Croce a Riva S. Vitale in Canton Ticino. I ladri sarebbero entrati nell'edificio sacro (chiuso per restauro) forzando la porta. Le opere, sottratte dalle loro cornici, valgono dai 200'000 ai 300'000 franchi. Si tratta di uno dei più gravi furti d'arte sacra degli ultimi tempi. L'allarme sarebbe stato dato da un passante che ha notato delle persone uscire furtivamente dalla chiesa con le tele arrotolate. La polizia sta eseguendo i primi sopralluoghi, ma per ora dei ladri non c'è traccia.

Primi commenti – Abbiamo raggiunto telefonicamente Davide Dall'Ombra, critico d'arte sulle pagine del Giornale del Popolo e direttore dell'Associazione Giovanni Testori di Milano: "Il furto delle tele, oltre a costituire un danno davvero ingente, rompe l'unità del patrimonio d'arte dell'edificio sacro di Riva San Vitale. Mi sentirei di escludere il furto su commissione. Quelle rubate sono opere attribuite alla bottega del Procaccini e arcinote alla critica internazionale e che, per questo, non hanno assolutamente mercato. Mi sembra di intravvedere l'operazione di balordi". Parere condiviso solo in parte dall'architetto Ivo Trümpy che segue i lavori di restauro in Santa Croce: "Queste tele sono lì da 414 anni, è una perdita davvero grave. I ladri hanno certamente approfittato della situazione di restauro nel tempio sacro, considerando anche che alcune delle opere trafugate non erano fissate all'interno delle rispettive

La Chiesa di Santa CroceLa Chiesa di Santa Croce

cornici ma erano appoggiate alle pareti della navata. Le altre opere, invece, sono state accuratamente prelevate dalle cornici. È stato notato, subito dopo i primi sopralluoghi, che anche l'ingresso alla sagrestia è stato forzato. Il Tempio di Santa Croce era chiuso dall'inizio del 2008 per lavori di restauro coordinati dall'Ufficio dei beni culturali e volti a ripristinare tele, pale di altare, arredi lignei e stucchi.
 
La macchia ai danni del patrimonio territoriale – A sottolineare l'atmosfera di sconcerto, anche la parole di Giuseppe Zariatti del Comune di Riva San Vitale: "Sono già operativi gli accertamenti e le indagini del caso. È chiaro che si tratta di un furto clamoroso, di una macchia enorme ai danni del vasto e prezioso patrimonio storico-culturale disseminato tra Rancate, Ligornetto e Riva San Vitale". E subito torna alla mente la straordinaria esposizione monografica che proprio la Pinacoteca di Rancate aveva dedicato al Procaccini. Una mostra supportata da un vasto lavoro di ricerca in archivio, da un inedito studio documentario, da folte indagini sulle opere e sul corpus grafico dell'autore.