Un ritratto di ManetUn ritratto di Manet

Minoritario ma non minore – Di Édouard Manet, la storica dell'arte varesina Chiara Gatti si era già occupata: scrivendo tra l'altro un volume, pubblicato da Lubrina nel 2004, dedicato alla pratica incisoria del grande pittore parigino. Vi ritorna, ora, in compagnia di un insospettabile Enrico Ghezzi, il blobbante critico cinematografico, per una mostra che ripercorre quel coté minoritario ma non minore che fu la disciplina grafica per il pittore più aristocratico, ma anche più naturalmente diretto ed immediato, della favolosa nidiata, giunta a maturazione tra i Sessanta e gli Ottanta dell'Ottocento.

Il deficit di studio
– «Sembra che, per Manet, sia la cosa più facile e comoda del mondo far passeggiare la punta sulla placca nera», era il giudizio di Charles Baudelaire, che con Manet ha intessuto un dialogo che andava ben oltre la gratitudine per la felicità della sua pittura. Ma, in vita Édouard non ha avuto, tanto nella sua opera più visibile, tanto nella nicchia dei suoi appunti grafici, lo stesso sostegno. Anzi: spesso irriso e combattuto per i suoi folgoranti, rivoluzionari esiti pittorici, la sua passione riservata, privatissima per l'incisione, passava di fatto sotto silenzio. "Lui stesso, a dire il vero – secondo la stessa curatrice – la considerava tale: appunti di viaggio, appunti di vita quotidiana, nemmeno tanto meritevoli di essere tirate. E così, più o meno andò. Con un deficit, durato a lungo, di analisi, di cura critica, di bibliografia".

Lola di Valenza, acquaforte e acquatintaLola di Valenza, acquaforte e acquatinta

L'opera del predestinato – Sono trenta le incisioni che a distanza di quattro anni dalla mostra alla Galleria Ceribelli di Bergamo, tornano in una mostra significativa proprio per il suo carattere quasi inedito, presso il BOPO Bocciodromo di Ponteranica (Bergamo), già attivo lo scorso anno con una esposizione dedicata a Le Carceri di Piranesi. Acqueforti, acquetinte e puntesecche, provenienti da quel fondo di Alfred Strölin che acquistò 30 lastre del maestro nel 1905, scelte come assolutamente esaustive dell'attività grafica di Manet. Dagli esordi incerti di autodidatta, in cui provava a fare quasi alcuni d'apres su se stesso, riproducendo alcuni suoi temi pittorici, ai d'apres sui suoi maestri amati, gli olandesi, gli spagnoli su tutti, fino alle lastre incise ex novo, a maturità ormai acquisita, con raggiungimento di quella lieve, intensa, malinconica a tratti, felicità espressiva senza pari. Per medesima filiazione di quel destino da predestinato, incompreso, ma pur sempre predestinato, a rinnovare dal di dentro le convenzioni pittoriche

Olympia, acquaforte e acquatintaOlympia, acquaforte e acquatinta

Il faut être de son temps – "Inizialmente – ancora Chiara Gatti – Manet si accosta all'incisione da pittore. Quasi volendosi rifare. Ma è quando scopre che deve cambiare registo, che l'incisione è un altro linguaggio rispetto alla pittura, che emergono veri e proprio capolavori". In cui non viene rifiutata, anzi si rafforza quell''idea baudelairiana del pittore moderno: "Bisogna essere del proprio tempo e fare ciò che si vede" era il suo mantra; la vie qui passe, la vita che scorre, l'umanità vibrante tanto nell'ostensione dell'Olympia nuda, quanto nel ritratto del bambino con il cane, lo stesso bambino cantato dal poeta ne Lo spleen de Paris.

Mostra didattica
– Una mostra didattica, questa, voluta dal Comune di Ponteranica in collaborazione con Galleria Ceribelli, Lubrina Editore e Associazione Pensieri e Parole. Nel corso dell'esposizione, è disponibile per il pubblico un video, realizzato con la collaborazione del Centro Arti Visive dell'Università degli Studi di Bergamo, che entra letteralmente nel microcosmo di ogni singola incisione consentendo al pubblico di apprezzarne appieno segni e dettagli. A disposizione anche un catalogo, edito da Lubirna, con il contributo della Gatti, aggiornato ed arricchito rispetto a quello compilato quattro anni fa e un intervento di curiosità e di istinto del visionaria critico cinematografico.

Manet. Incisioni
BOPO Bocciodromo di Ponteranica, Ponteranica (Bergamo), via Concordia 6
dal 21 giugno al 3 agosto 2008
a cura di Chiara Gatti
orari: mar-ven 16-22; sab e dom, ore 10-22;
Catalogo: Lubrina Editore
Info: Biblioteca di Ponteranica, 035 577.302
biblioteca@comune.ponteranica.bg.it