L'handicap causato dalla sordità è un problema "nascosto", invisibile ad uno sguardo superficiale: proprio per questo risulta particolarmente difficile da mettere a fuoco in tutti i suoi aspetti.
La sordità non "si vede", ed è riconoscibile soltanto nell'atto del comunicare. Per questo motivo le persone sorde non sempre ricevono da parte degli udenti tutte quelle attenzioni e quella disponibilità necessarie.
Questo disagio lo si può constatare sovente nello spazio della scuola, ad esempio, dove i coetanei udenti del ragazzo sordo spesso interpretano e giudicano male alcuni suoi atteggiamenti di chiusura o irritabilità, senza tener conto che non è la sordità di per sé a rendere talvolta i sordi diffidenti, aggressivi, irritabili o polemici, quanto lo scontro quotidiano con le barriere che impediscono la comunicazione.

La difficoltà nell'instaurare con gli altri una relazione significativa espone dunque la persona sorda ad una serie di frustrazioni, spesso all'origine di atteggiamenti aggressivi che sono, in effetti, più frequenti nei sordi che negli udenti. Ma, anche qui, non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze. I comportamenti aggressivi sono, infatti, risposte comuni sia ai sordi che agli udenti: tuttavia, questi ultimi possiedono una padronanza linguistica che consente loro di convogliare l'emotività in parole, spesso dure e taglienti, e di difendersi attraverso l'ironia e il sarcasmo.
I sordi, invece, proprio a causa della difficoltà di servirsi del linguaggio verbale, soprattutto nelle situazioni di maggior coinvolgimento emotivo, ricorrono spesso al linguaggio del corpo, un linguaggio "di azione" attraverso il quale scaricano direttamente le frustrazioni che accumulano. Questo tipo di comportamento viene però giudicato eccessivo e sanzionato con maggior rigore rispetto a quello degli udenti.

Un'altra conseguenza della sordità come "problema invisibile" e come "handicap nascosto" è il distacco che spesso gli udenti manifestano quando devono interagire con le persone sorde. Tra le ragioni che stanno alla base di questo comportamento c'è forse anche il senso di impotenza provato dall'udente di fronte alle difficoltà di comunicazione con la persona sorda, impotenza che provoca una reazione di graduale indifferenza emotiva. Questo può accadere persino se gli udenti sono i genitori di un bambino sordo. Infatti i

genitori che adottano il linguaggio verbale come unica modalità di comunicazione con il proprio figlio sordo rischiano di sperimentare, dopo i primi anni di vita del bambino, un senso di profonda frustrazione per questo rapporto incompleto.

Per sensibilizzare la società e il nostro territorio nei confronti di tutte queste tematiche, il Comune di Maccagno e l'Ente Nazionale per la protezione e l'assistenza dei Sordi – Onlus, con il sostegno della IMF Impianti Macchine Fonderia, hanno organizzato una seri di incontri sulla sordità, che si tengono ogni lunedì del mese di marzo presso il Centro Parrocchiale "La Cittadella".
Anche l'arte può aiutare e dare il suo contributo a questa campagna di sensibilizzazione, perché la rappresentazione visiva per immagini è il canale comunicativo privilegiato di cui si avvale la persona sorda, e dunque nella contemplazione visuale e nel godimento della bellezza artistica la condizione di pariteticità delle persone sorde con le persone udenti viene enfatizzata quale punto di ritrovo, di vicinanza e di comprensione.

Tutti questi aspetti riguardanti il problema della sordità verranno trattati e discussi grazie all'intervento dei relatori Erika Morrone e Mauro Dori.

La sordità non si vede…
Ciclo di incontri sulla sordità
Dal 3 al 31 marzo 2014
Maccagno, Centro Parrocchiale "La Cittadella", Piazza Santo Stefano 2
Date incontri: 3-10-19-24-31 Marzo, alle ore 17
(Partecipazione libera)
Info: costanza.guerri@gmail.com