F. Pirandello, Natura morta con i guanti, 1935 ca.F. Pirandello, Natura morta con i guanti, 1935 ca.

Fino al 3 marzo, il Museo del Novecento ospiterà due nuove esposizioni: Collezionare il Novecento. Claudia Gian Ferrari collezionista, gallerista, storica dell'arte, e Programmare l'arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche.
Le mostre e le attività collateriali del museo sono rese possibili grazie alla sensibilità degli sponsor: Bank of American Merrill Lynch e Finmeccanica.

Collezionare il Novecento è il primo appuntamento di un ciclo di mostre dedicate ad importanti collezioni e collezionisti milanesi che hanno al centro delle loro raccolte opere dell'arte del XX secolo.
Claudia Gian Ferrari a partire dagli anni Ottanta è stata una figura di riferimento nella scena culturale milanese attraverso l'attività della storica galleria Gian Ferrari, ereditata dal padre, e la curatela di importanti mostre sull'arte del secolo scorso, tra le altre si rammentano quelle dedicate a Arturo Martini e al gruppo di Novecento.

Questa esposizione costituisce l'occasione per presentare il considerevole nucleo di opere della collezione di Claudia che, grazie alla donazione della famiglia, entreranno a far parte delle raccolte del Museo del Novecento.
Le 15 opere donate appartengono ad alcuni degli artisti più significativi del secondo dopoguerra, come Vincenzo Agnetti, Pier Paolo Calzolari, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Giulio Paolini, Gilberto Zorio.
Inoltre, viene esposta una selezione di materiali provenienti dai documenti dell'archivio storico della galleria Gian Ferrari che Claudia ha destinato, con un legato testamentario, agli Archivi del Novecento e una serie di capi d'abbigliamento della gallerista donati dalla stessa al Museo della Moda – Palazzo Morando.
La mostra prosegue con una sala dedicata agli artisti attivi tra le due guerre – Arturo Martini, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Cagnaccio di San Pietro, Fausto

G. Morandi, Natura morta, 1938G. Morandi, Natura morta, 1938

Pirandello, Mario Sironi – a cui Claudia Gian Ferrari ha dedicato una vita di studi, pubblicazioni e esposizioni.
Infine, due degli artisti contemporanei più vicini alla gallerista, Luigi Ontani e Claudio Parmiggiani, hanno contribuito ad allestire due piccole sale monografiche di particolare intensità.

Il suggestivo allestimento realizzato da Daniel Libeskind è stato progettato per valorizzare al meglio le opere e le sezioni espositive.

Programmare l'arte riprende, a cinquant'anni di distanza, l'esposizione che ebbe luogo nel 1962 nei negozi Olivetti di Milano e Venezia e che fu curata da Bruno Munari.
L'edizione del Museo del Novecento, dopo la tappa veneziana allestita presso il Negozio Olivetti di proprietà del FAI (30 agosto- 28 ottobre 2012), oltre a presentare una selezione di opere di Bruno Munari, Enzo Mari, Getullio Alviani, del Gruppo N (Biasi, Chiggio, Costa) e del Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco) – del quale il museo espone permanentemente oggetti cinetici e ambienti – offre una selezione di materiali d'archivio, fotografie, testi e manifesti dell'epoca e due filmati.

Ricordare a cinquant'anni di distanza la mostra che diede a questi artisti rilievo nazionale, e non solo, significa riflettere sulle possibilità di ricerca che l'Arte Programmata e Cinetica ha aperto nel dopoguerra non solo in campo strettamente artistico, ma abbracciando grafica, architettura e design e spingendosi fino al confronto con le nuove tecnologie.