We won't do it without the rose, by Edition Staeck, CollezioneWe won't do it without the rose, by
Edition Staeck, Collezione Archivio
Bonotto

Curata da Antonio d'Avossa, critico d'arte e docente all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e da Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del max museo di Chiasso, l'esposizione Joseph Beuys, Ogni uomo è un artista presenta per la prima volta al pubblico la più completa rassegna europea di manifesti firmati dall'eclettico artista tedesco, grande protagonista della sperimentazione artistica concettuale del dopoguerra. Oltre 230 esemplari, provenienti dall'Archivio Bonotto, palesano un uso strategico del mezzo pubblicitario, arma di propaganda di un pensiero divenuto oggetto di svariate interpretazioni.

In mezzo a questa carrellata di manifesti spiccano alcuni degli oltre 600 multipli che Joseph Beuys realizzò dalla metà degli anni Sessanta in poi, come Capri batterie (1985) una lampadina dipinta di giallo la cui spina è infilzata in un limone, in un gioco allusivo di forme e colori, o Rose for direct democracy (1973), un cilindro graduato contenente una rosa rossa, chiaro rimando al movimento culturale – L'Organizzazione per la Democrazia Diretta – fondato nel 1971. A questo seguirà la Free International University, all'interno della quale svilupperà il problema della Difesa della natura, tema che caratterizzerà gli ultimi anni della sua intensa attività.

Il 1964 non è solo l'anno che dà il via a questa corposa produzione: nello stesso periodo Beuys si avvicina, infatti, a Fluxus, il movimento internazionale trainato dal lituano-americano George Maciunas. Mai accettato dai colleghi se ne allontanerà presto puntando l'attenzione – dopo lo shock della guerra – su un'estetica della memoria.

Manifesti e multipli sono accompagnati da una serie di video realizzati tra il 1964 il 1986, che documentano le famose perfomances durante le quali l'artista coinvolgeva il pubblico con spiegazioni, discussioni e idee concettuali. In questi "rituali" Beuys cercava di rievocare le sensazioni e gli stati d'animo delle esperienze passate con rappresentazioni drammatiche o bizzarre, quasi al limite del grottesco. Tra i video presenti in mostra "I like America and America likes me", registrato nel 1974 a New York, e "Coyote III", ripreso nel 1984 a Tokyo.

Joseph Beuys: ogni uomo è un artista
Manifesti, multipli e video
Fino all'8 luglio 2012
Chiasso, Spazio Officina, Via Dante Alighieri 4
Per maggiori info.: Tel. +41 916833969
Orari: martedì-domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Lunedì chiuso